Giovedì 25 Aprile 2024

Linfomi e mieloma Cosa sappiamo

Le cronache tornano a parlare di malattie del sangue dopo l’annuncio di Giovanni Allevi (foto), pianista compositore di fama internazionale, cui è stato diagnosticato un mieloma, "una neoplasia dal suono dolce – ha scritto l’artista sui social – ma non per questo meno insidiosa". Di cosa si tratta? Un tumore delle plasmacellule, precursori delle piastrine situate nel midollo osseo che iniziano a replicarsi in maniera incessante disordinata e interferiscono sui meccanismi di produzione degli anticorpi. Si è parlato anche di questo nel corso della settimana, a Roma, in occasione delle celebrazioni della Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma promossa da AIL sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Solitamente il mieloma insorge dopo i sessant’anni, raramente prima dei 40. Le persone affette da mieloma multiplo spesso presentano dolore osseo e fratture, si legge sul Manuale Merck diffuso in Italia da MSD, una delle più autorevoli pubblicazioni in medicina. Sembra questo il caso di Allevi, 53 anni, che da giorni lamentava dolori di schiena. Tra gli altri sintomi anemia, astenia e stanchezza. La diagnosi avviene tramite esami di laboratorio, biopsia, eventualmente una risonanza magnetica.

Le cause del mieloma multiplo sono tuttora incerte, si parla di mutazioni, di fatto nessuno scienziato ha mai compreso perché alcune persone si ammalato e tante altre no, perché alcune guariscono e altre si cronicizzano e sono costrette a convivere con il tumore. Oggi alla chemioterapia convenzionale si sono aggiunti farmaci inibitori del proteosoma (come bortezomib, carfilzomib o ixazomib), farmaci immunomodulatori (lenalidomide, talidomide o pomalidomide), l’inibitore dell’esportazione nucleare selinexor o anticorpi monoclonali (compresi daratumumab o elotuzumab). Il trapianto di cellule staminali autologhe è la scelta ottimale per pazienti di età e condizioni generali ottimali, quando possibile. Negli ultimi anni grazie alle terapie, i pazienti vanno incontro a periodi di remissione, alternati purtroppo a volte da recidive, da ritorni di fiamma del cancro che trova la strada per ripartire aggirando la barriera rappresentata dai farmaci. Emblematico, a questo proposito, il caso di Sinisa Mihajlovic, che nel 2019 aveva rivelato di essere affetto da leucemia mieloide acuta e dopo vari cicli di chemioterapia si era sottoposto a un trapianto di midollo osseo.

L’ottima risposta all’intervento gli aveva consentito di tornare sulla panchina del Bologna, ma in primavera è arrivata una redidiva e l’allenatore ha dovuto riprendere le cure con altri farmaci, diversi da quelli di prima, perché nel frattempo il tumore del sangue si è fatto furbo, e ha imparato ad aggirare le difese. Doveroso comunque sempre, parlando di malattie del sangue, concludere con una nota di ottimismo, ricordando che la ricerca sta facendo continui passi avanti, è bene affidarsi alle cure degli specialisti, che hanno sempre nuovi trial da impostare.

Alessandro Malpelo

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