Mercoledì 24 Aprile 2024

L’Infinito contemporaneo Casa Leopardi apre all’arte

La biblioteca di Monaldo e Giacomo ospita per la prima volta una mostra. La contessa Olimpia: "Un luogo di ispirazione e produzione di cultura"

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di Antonio Tubaldi

RECANATI (Macerata)

Nasce da un’idea della contessa Olimpia Leopardi l’idea della mostra Io nel pensiero mi fingo che domenica pomeriggio sarà inaugurata nella biblioteca di famiglia (resterà aperta fino al 30 gennaio 2023), fra quei libri raccolti con amore da Monaldo Leopardi e studiati con accanimento dal poeta. Partendo da uno struggente verso de L’infinito (1819), la mostra è un itinerario intergenerazionale e internazionale con artisti nati tra gli anni ‘30 e ‘90 del secolo scorso che si confrontano con la figura di Giacomo Leopardi e con l’atmosfera che ha animato il suo impareggiabile itinerario intellettuale.

Una selezione di opere di Tomaso Binga, Jeanne Gaigher, H.H. Lim, Maurizio Mochetti, Melissa Lohman, Patrizia Molinari, Adrian Tranquilli e Narda Zapata sara quindi esposta in uno dei luoghi più prestigiosi della cultura italiana: "La forza evocativa del pensiero che si finge diventa in questa esposizione spazio in cui la ragione lascia il posto all’immaginazione" spiega il curatore della mostra, il critico d’arte Antonello Tolve, professore all’Accademia di belle arti di Macerata. L’evento si inserisce nel ricco programma che nel 2019 ha inaugurato i festeggiamenti dei 200 anni di una delle poesie più amate della letteratura italiana, L’Infinito, realizzato con il contributo del Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della composizione dei versi.

"Gli spazi della Biblioteca Leopardi, teatro dell’esposizione temporanea, sono luoghi vivi – commenta Olimpia Leopardi – non soltanto per il pubblico che ne fruisce o gli studiosi che ne consultano le opere. Lo sono perché hanno continuato a produrre cultura nel rispetto dello spirito che li ha visti nascere. Ciò che ha sempre contraddistinto l’opera svolta dalla famiglia Leopardi, sin dal gesto rivoluzionario del conte Monaldo, padre del Poeta, di aprirne le sale ai cittadini nel 1812 è quello di rendersi luogo di scoperta, territorio libero per un dialogo sul senso stesso della vita. Con questo spirito la mostra vuole essere un dono ai visitatori di Casa Leopardi, l’occasione per permettere loro di scoprire la connessione fra discipline all’apparenza distanti, come la letteratura e l’arte visiva".

Sarà anche l’occasione per sbirciare tra le antiche sale della Biblioteca, che hanno visto formarsi il genio del Poeta nel dialogo con i grandi autori degli oltre ventimila volumi presenti, fra cui anche le diverse edizioni della Divina Commedia, dall’incunabolo in-folio del 1477 con commento del Vellutello, passando per la prestigiosa edizione in-quarto del 1544, abbellita dalle illustrazioni di Giovanni Britto – indicizzata dallo stesso Leopardi, come testimonia la scheda catalogatoria manoscritta – fino all’edizione moderna con l’esposizione del Foscolo.

"Per la nostra famiglia è un grande piacere poter dare l’opportunità al pubblico di fruire dei tesori presenti nella biblioteca, commenta la contessa Olimpia. Vorremmo offrire ai visitatori la possibilità di calarsi nei panni del giovane lettore e di provare a riscoprire il suo stupore fanciullesco, quello che coglie tutti noi di fronte ad un’opera che ha plasmato l’immaginario collettivo".

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