Mercoledì 24 Aprile 2024

L’amore segreto fra Beatles e Rolling Stones

La rivelazione: Paul McCartney e Ringo Starr suonano nel nuovo album dei “rivali“. Sessant’anni di contrasti, ma anche di collaborazioni

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di Matteo Massi

Andrew fa di cognome Watt. Ed è un produttore. All’inizio si affidavano a lui band e cantanti millennial come Justin Bieber e Dua Lipa. Poi si è fatto un nome e la sua presenza in studio è diventata irrinunciabile per i veterani del rock. Pare che sia riuscito in quella che in tutto e per tutto suona come un’impresa: i superstiti dei Beatles, Paul McCartney e Ringo Starr, che dividono la sala prove e le sessioni di registrazioni con i Rolling Stones. Tutto ciò è accaduto a Los Angeles, dove gli Stones stanno registrando (in gran segreto) un disco d’inediti: non succedeva dal 2005, erano i tempi di A bigger bang. Ma anche il segreto più segreto vola di bocca in bocca – come cantava il sommo De André – e così si scopre, in attesa della conferma ufficiale, che Macca ha registrato parti di basso e Ringo Starr si è messo dietro alla batteria, rimasta senza padrone dopo la morte di Charlie Watts nel 2021.

E la leggenda della rivalità tra le due band che più di qualsiasi altro gruppo o cantante, da un angolo all’altro, hanno segnato la storia della musica? Una leggenda appunto che dura da almeno sessant’anni, con qualche inevitabile dichiarazione pepata e qualche variazione sul tema, ormai impolverata nel tempo, ma non nei ricordi. Riavvolgendo il nastro del duello (se tale può definirsi) tra Rolling Stones e Beatles, non sfugge per esempio che John Lennon e Paul McCartney prestarono la loro voce per We love you.

Nel febbraio del 1967 Mick Jagger, Keith Richards e Marianne Faithfull (all’epoca parte integrante della vita e del gruppo) furono arrestati dopo un festino a base di sesso e droga. Appena rilasciati (su cauzione) decisero di incidere We love you, canzone indirizzata sinceramente ai fans (che li avevano sostenuti) e ironicamente alla polizia (che li aveva arrestati). Il giorno che decisero di registrare il pezzo, 12 giugno 1967, in studio Allen Ginsberg (sì, proprio lui) che avrebbe dovuto suonare la campana tibetana (la cui performance non si sentirà mai nella registrazione ufficiale), convinse John Lennon a unirsi a McCartney – che nel frattempo aveva incontrato Mick Jagger – nel coro. Finì così: Macca suonò le maracas e John il tamburello.

Ma qualcosa di decisamente più straordinario sarebbe accaduto due settimane dopo. Our world è il titolo della prima trasmissione in mondovisione, ideata dalla Bbc nel dicembre del 1966 e programmata per il 25 giugno 1967. La Gran Bretagna decise di farsi presentare, per l’occasione, dai Beatles che arrivarono con una canzone (perfetta) per l’evento: All you need is love. Per la cronaca l’Italia, con la Rai, fu rappresentata dal Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, mostrato in anteprima. Sul palco i Beatles si fecero accompagnare da un coro di amici e non solo, in cui figuravano Mick Jagger, Keith Richards, ancora la Faithfull (favore ricambiato) e calibri del tipo di Eric Clapton e Graham Nash.

Ma un anno prima (1966) le strade di Rolling Stones e Beatles si erano già incrociate: Brian Jones, ancora parte integrante degli Stones prima del divorzio e della morte (fu ritrovato in fondo alla piscina della sua villa nel Sussex, il 3 luglio 1969), fece tintinnare i bicchieri nel coro di Yellow submarine.

E allora questa rivalità? Qualsiasi tipo di rivalità, anche quella tra i Beatles e i Rolling Stones, si nutre di leggenda, d’interviste mal interpretate (da ambo le parti) e ovviamente, parlando di essere umani, anche di invidie e gelosie. Un paio di anni fa Macca rilasciò un’intervista al New Yorker in cui non risparmiava colpi bassi a Jagger e soci. "Noi come Beatles avevamo un orizzonte musicale più ampio. Loro sono una blues cover band". La replica di Jagger non si fece attendere: "Noi siamo una band che riempie ancora i palazzetti, loro non hanno mai fatto tour del genere. Noi ci siamo ancora e suoniamo negli stadi, loro non ci sono più". E allora?

Beatles o Rolling Stones? Forse vale ancora "c’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones". D’altronde lo stesso Macca, aldilà di quell’intervista al New Yorker, disse: "Resto un fan dei Rolling Stones, sono un gruppo fantastico". E vedere ciò che resta dei Beatles assieme a ciò che resta dei Rolling Stones in uno studio di registrazione, non può avere prezzo. Amicizia, rivalità, concorrenza, sono perfette per una canzone. Figuriamoci per un album. Che (per ora) resta segreto.

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