Giovedì 25 Aprile 2024

La versione di papà Volo "Non sparate all’influencer"

Genitori e figli al tempo dei social network nel film in uscita per Sky

Migration

di Beatrice Bertuccioli

È preoccupato Paolo nel vedere che la figlia adolescente, chiamata Simone in omaggio alla de Beauvoir, e cresciuta a pane e Kierkegaard, passa tutto il suo tempo sui social e sogna di diventare una influencer come il suo idolo. "Il prodotto peggiore di un’epoca che sta andando alla deriva, fuffa mischiata col niente", liquida quella categoria. Ma la sfuriata di questo ‘padre trombone’, professore di filosofia, ripresa e messa in rete dalla figlia, lo rende di colpo un seguitissimo anti-influencer.

In Genitori vs influencer, la regista Michela Andreozzi affronta con leggerezza l’attualissimo tema dei social, divenuto terreno di confronto e scontro tra genitori e figli. Con Fabio Volo che realizza un suo sogno, dice, nell’interpretare quello che avrebbe voluto fare nella vita, ovvero un professore. Accanto a Volo, Ginevra Francesconi, classe 2003, nel ruolo della figlia, l’influencer Giulia De Lellis che fa quasi se stessa, e ancora Paola Minaccioni e Nino Frassica che, interrogato sul suo rapporto con i social, risponde ironico come sempre: "Sono rimasto al tostapane".

Un film Sky Original, dal 4 aprile su Sky Cinema e in streaming su Now e disponibile on demand. Con due figli ancora piccoli, di sette e cinque anni, Volo non si è ancora trovato nella situazione del suo personaggio, ma cosa pensa degli influencer, lui, attore e anche scrittore di successo, con dieci romanzi all’attivo? "Penso che quello dell’influencer sia un lavoro meraviglioso", afferma deciso. E osserva: "Si può fare sui social ma si può fare anche altrove. Io, ad esempio, ho tutti i giorni da vent’anni un programma radiofonico (Il Volo del Mattino su Radio Deejay ndr) e penso di essere in qualche modo un influencer, nel senso che influenzo le persone che mi ascoltano. Posso suggerire un libro che ho letto e vedo che questo libro poi va addirittura in classifica".

E ne è convinto: "Credo che l’umanità si sia evoluta proprio perché l’essere umano si influenza a vicenda". Poi, certo, Il messaggio fa la differenza. "Ci sono influencer nel mondo che danno consigli su come nutrirsi in modo sano e fanno del bene; altri che suggeriscono libri di formazione, altri ancora che suggeriscono i cinque riti tibetani piuttosto che lo yoga. È una cosa meravigliosa che io, stando a Milano – racconta entusiasta – possa seguire una lezione di yoga con un professore di Bali piuttosto che con uno della California. Se poi il messaggio è sbagliato, non dipende dai social. Si può veicolare anche con i programmi televisivi, con il cinema, con la musica, con la letteratura. Insomma, non dipende dallo strumento usato ma dal tema che si affronta".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro