Giovedì 25 Aprile 2024

La segretaria che salvò gli ebrei Mimi compilava le liste di Schindler

Morta a 107 anni in Israele la donna che affiancò fino al 1945 l’industriale-eroe

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È morta a 107 anni in Israele Mimi Reinhardt, la segretaria dell’industriale tedesco Oskar Schindler, la donna che compilò per Schindler le liste delle migliaia di ebrei che egli contribuì a salvare durante l’ Olocausto. Spettava a Mimi raccogliere i dati e tenere il conto dei lavoratori, gli ebrei che l’industriale prendeva dal ghetto di Cracovia e, utilizzando il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di utensili, la D.E.F. (Deutsche Emaillewaren-Fabrik), salvava dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Mimi Reinhardt, di origine austriaca, anche lei ebrea, fu reclutata dallo stesso Schindler e lavorò per lui fino al 1945, compilando le famose “liste“: tra le più importanti, ce n’è una lista di 1117 nomi, che fu conservata da uno dei sopravvissuti; l’ultima lista invece, risale al 18 aprile 1945, contiene 801 nomi, e fu ritrovata per caso nel 1999.

Mimi dopo la seconda guerra mondiale si trasferì a New York prima di decidere di stabilirsi in Israele nel 2007 per raggiungere il suo unico figlio, Sasha Weitman, che allora era professore di sociologia all’Università di Tel Aviv. "Finalmente mi sento a casa", disse ai giornalisti quando atterrò nel paese.

Schindler, nato nel 1908 in territorio austro-ungarico e morto nel 1974, è stato nominato “Giusto tra le nazioni”. L’impresa eroica di Schindler fu resa nota solo grazie all’incontro dello scrittore australiano Thomas Keneally con Leopold Pfefferberg, sopravvissuto allo sterminio grazie all’industriale del quale, dopo la guerra, era diventato amico fraterno. Keneally, stabiliti vari contatti con gli altri Schindlerjuden (gli “ebrei di Schindler”), nel 1982 scrisse il romanzo La lista di Schindler da cui fu tratto il celebre film del 1993 Schindler’s List diretto da Steven Spielberg, con Liam Neeson nel ruolo del protagonista. Reinhardt, che ha trascorso i suoi ultimi anni in una casa di cura a nord di Tel Aviv, aveva detto di aver incontrato Spielberg una volta, e di aver trovato difficile guardare il film. Il fotografo israeliano Gideon Markowicz, che ha conosciuto Mimi Reinhardt nell’ambito di un progetto dedicato ai sopravvissuti all’Olocausto, l’ha descritta come una donna attiva. "Fino all’ultimo ha partecipato alle iniziative della casa di cura, e ha continuato a giocare a bridge, di cui era campionessa. Navigava sempre in rete, monitorando la borsa", ha detto.

Gli elenchi che Mimi Reinhardt compilò per Schindler hanno contribuito a salvare circa 1.300 persone; per farlo anche lei – come Oskar – mise a rischio la propria vita.

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