Venerdì 26 Aprile 2024

La Myss in maschera: "Ora guardo il cielo"

Keta, la cantante a volto coperto lancia il nuovo ep: "In strada adesso sono tutti come me, ma non cambia niente. È solo più rassicurante"

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"Aereonautico è il cielo" canta uno dei più formidabili visionari della canzone d’autore italiana. E in quel mare capovolto naviga, anzi sfreccia, pure Myss Keta col suo nuovo ep "Il cielo non è un limite" sul mercato da venerdì. Ma il New York Times, che l’ha intervistata un paio di settimane fa, si pone però un dilemma abbastanza terrestre nel chiedersi se questi mesi pandemici di gel e mascherine non abbiano depotenziato un po’ il personaggio che la Myss in incognito dell’elettronica italiana si porta incollato addosso. "È una domanda che mi faccio pure io" ammette Keta, in video dal 26° piano della Torre GalFa di Milano, con la sagoma marmorea della Stazione Centrale alle spalle. "Vedere la gente indossare mascherine come la mia non credo mi abbia tolto qualcosa, rispetto a questa situazione, infatti, il mio personaggio vive in parallelo".

Che effetto le fa scendere in strada?

"Rimango un po’ sorpresa, ma anche contenta perché in tempi di Covid la mascherina denota rispetto nei confronti degli altri e voglia di proteggere la propria comunità. Non più un elemento di disturbo, ma rassicurante".

Occhiali scuri, abito da “sciura”, anelli con una “M” e una “K” in bella evidenza, la diva di Porta Venezia ha fatto irruzione nella scena clubbing milanese nel 2013 con il singolo Milano, Sushi & Coca e da allora non s’è più fermata, costruendosi (a tavolino) una sosia che anima le notti sul dancefloor, parla in terza persona e si fa fotografare con Massimo D’Alema.

Il mistero chiuso in lei continua a procurarle notorietà.

"Una maschera può nascondere mille verità. Nelle interviste continuo a citare Oscar Wilde perché quel suo ‘date all’uomo una maschera e vi dirà la verità’ è un principio più che fondato".

I tanti sosia che affiorano dalle sue canzoni entrano mai in conflitto fra loro?

"Non mi pongo il problema perché si possono avere più punti di vista, a seconda dell’angolazione in cui uno si pone. In ogni canzone di questo ep, ad esempio, c’è una Myss Keta diversa. Arrabbiata, sguaiata, felina, misteriosa o moderna".

Quella di alzare lo sguardo al cielo è una reazione ai giorni che stiamo vivendo?

"Ci è venuto naturale, dopo aver passato tanto, troppo, tempo in luoghi chiusi e ben delimitati. Dalle nostre finestre riuscivamo a vedere il cielo come fosse incorniciato in un quadro, un’apertura non solo verso l’esterno, ma anche verso la nostra interiorità".

Come già ai tempi di Burqa di Gucci in questi nuovi brani non mancano sguardi taglienti.

"Giovanna Hardcore balza dal primo Medioevo a questo secondo Medioevo, mentre in Rider Bitch Keta si trasforma in un addetto alle consegne a domicilio toccando un nervo scoperto dei nostri giorni (“tu chiami questo capitalismo io la chiamo schiavitù“ canta in inglese nel testo, ndr)".

Riferimenti?

"L’album risente delle mie passioni del momento, a cominciare dai libri di J. G. Ballard e dai film di David Cronenberg. Musicalmente, invece, la madrina spirituale è stata probabilmente Grace Jones, assieme ad altre preferite come Madonna, Raffaella Carrà, Spice Girls, Britney Spears, Charlie XCX, Loredana Bertè".

Sempre in prima fila per i diritti della comunità LGBT e delle donne. Che ne pensa del momento di Kamala Harris?

"Mi fa molto piacere che in America ci sia una vicepresidente donna, ma sarebbe bello che avvenisse qualcosa del genere pure di qua dall’Oceano. Per noi tutte è una gran vittoria, da prendere come uno sprone".

Sanremo 2021. Sì o no?

"Purtroppo, no. Non ho presentato pezzi, però magari lo conduco… Chi può dirlo".

 

 

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