Lunedì 29 Aprile 2024

Kasia è Drusilla una femminista nell’antica Roma "Vengo dalla Polonia, la storia è nel mio sangue"

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di Beatrice Bertuccioli

Racconta Kasia Smutniak di essere una grande appassionata di storia, soprattutto della seconda Guerra Mondiale. Ora, però, trasporta il pubblico nell’antica Roma interpretando Livia Drusilla, terza moglie di Gaio Ottaviano, primo imperatore di Roma come Cesare Augusto. Creata e scritta da Simon Burka, Domina è una serie in 8 episodi tutti disponibili dal 14 maggio su Sky e su Now. Diretta da Claire McCarthy, girata a Cinecittà, la serie si avvale dei costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci e di un cast internazionale. Isabella Rossellini interpreta Balbina, la matrona di un postribolo.

Kasia Smutiniak, Livia Drusilla non è una figura molto nota.

"Non lo è ma Livia Drusilla apparteneva a una delle famiglie più potenti di Roma, i Claudi, e ha avuto un ruolo fondamentale influenzando le scelte di Gaio. È forte e determinata. Ambiziosa. ha un pizzico di cattiveria che io preferisco chiamare furbizia, che la rende ancora più intrigante"

Quanto è storicamente attendibile la ricostruzione tv?

"Ho interpretato altri biopic in cui c’era molto di romanzato, qui no. Nelle fonti storiche consultate da Burka sono riportate battaglie e date ma non come e perché fossero avvenute, e questo dava la possibilità di ricostruire quel periodo da una prospettiva diversa. Come è diversa la Roma che mostriamo rispetto a quella vista in tanti altri film e serie: più realistica, senza sfarzo".

Una donna eccezionale per l’epoca.

"Livia è stata forse la prima vera femminista. Ha fatto promulgare leggi che consentissero alle donne di conservare i loro beni e tenere i figli anche dopo il divorzio. Un personaggio che con la sua storia ci dice quanto si era avanti duemila anni fa e come, poi, quelle conquiste, siano andate perdute".

Le interessa la storia?

"Sono una grande appassionata di storia, soprattutto della seconda Guerra Mondiale forse perché vengo dalla Polonia, dove si sente fortemente ancora oggi l’influenza di quel periodo. Sono cresciuta in città dove si vedono ancora sui muri i segni degli spari, a Varsavia come a Hutch, e in questa città la casa di mia nonna è costruita sulle macerie di un ex ghetto. Credo che sia importante conoscere la storia, tramandarla, per poter migliorare, andare avanti e evitare, come temo stia accadendo, di tornare a commettere gli stessi errori del passato".

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