Mercoledì 11 Dicembre 2024
Andrea Spinelli
Magazine

Bocelli, 30 anni in vetta. Il film e l’album di duetti: “L’AI non mi fa paura”

Il concerto-documentario presentato alla Festa del Cinema di Roma: “Un dirigente della tv mi disse che avrei fatto meglio a fare l’avvocato”

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Andra Bocelli, 66 anni, è laureato in giurisprudenza

Roma, 21 ottobre 2024 – “Adesso sì che ci siamo tutti”, dice Tiziano Ferro davanti alla macchina da presa di Sam Wrench prima di sedersi a tavola sotto il cielo di Lajatico con Plácido Domingo, Elisa, Ed Sheeran, Eros Ramazzotti, Zucchero, Brian May, Laura Pausini, Giorgia, Shania Twain sullo schermo di Andrea Bocelli 30: The Celebration, film-concerto che il tenorissimo toscano ha presentato ieri sera alla Festa del Cinema di Roma e che Canale 5 si prepara a trasmettere fra un mese all’interno di due serate-evento condotte da Michelle Hunziker. Tutto in vista dell’album Duets che da venerdì prossimo festeggia i trent’anni di hit-parade di Bocelli collezionando i suoi duetti più popolari e amati, ma anche una raffica di tête-à-tête inediti con Elisa, Gwen Stefani, Marc Anthony, Karol G, Shania Twain, Chris Stapleton, Sofia Carson e Lauren Daigle. Intanto l’anniversario viene festeggiato pure da un docu-film di Cosiam Spender Andrea Bocelli: Because I believe presentato il mese scorso al Toronto Film Festival e, mercoledì prossimo, dallo sbarco di Bocelli nel mondo dei fumetti col volume PaperPuccini, paperizzazione delle opere del compositore di Torre del Lago realizzata dalla Disney per il centenario dalla scomparsa.

Andrea Bocelli, “Bravo, ma” dicevano gli addetti ai lavori a sua madre. Perché?

“Cantavo sempre cose ispirate a musica fuori dal tempo e un po’ polverosa come ‘Mamma’ o altri successi di Beniamino Gigli. Un impresario le disse di mettersi l’anima in pace e un dirigente televisivo mi suggerì di sfruttare la laurea in giurisprudenza per dedicarmi a tempo pieno alla carriera forense. Ma, siccome vuolsi così colà dove si puote, alla fine è andata diversamente”.

Sua moglie dice che una delle esibizioni più emozionanti per lei è stata a scuola di uno dei suoi figli.

“Ha ragione. Anche perché i bambini si ricorderanno per ottant’anni quel che hai fatto”.

Céline Dion è finita nel gorgo della polemica per il presunto playback nella cerimonia d’apertura delle Olimpiadi.

“La sua malattia mi provoca dolore. Ma ora sta meglio e non vedo l’ora di riabbracciarla. Quanto all’esibizione sulla Tour Eiffel, tra la scelta di fare una bella performance e una viziata dalle condizioni fisiche anch’io avrei scelto la prima. Credo fosse già un miracolo vederla lì”.

Si parla molto di intelligenza artificiale nella musica. Lei cosa pensa?

“Proprio in questi giorni mi hanno mandato su WhatsApp una canzone inesistente, eseguita con la mia voce. E mi ci è voluto un po’ per capire che non ero io. Me ne sono accorto solo da un’incertezza di pronuncia. Ma non ho paura del progresso. Magari un po’ dell’uomo. La lama può essere bisturi o pugnale, dipende come la si usa”.

Se potesse riportare in vita una voce del passato grazie all’AI, quale sceglierebbe?

“Franco Corelli”.

E un duetto virtuale?

“Maria Callas o Magda Olivero”.