"Ho ancora un sogno da realizzare: ricominciare da capo". Giorgio Armani ti sorprende sempre per questa sua forza infinita, il rigore che mette da sempre nel lavoro, l’entusiasmo filtrato dalla ragione, l’amore immenso per la moda e per il suo lifestyle unico, esclusivo, irrepetibile. Così questo signore sempre bello di 90 anni è arrivato a New York dopo la One Night Only del 2013 per cogliere ancora un trionfo: quello di giovedì sera all’Armory sulla Park Avenue trasformata in una immaginaria stazione anni Quaranta, con una sfilata kolossal di quasi cento modelli, tra maschile (30) e femminile per l’estate 2025, che alla fine ha scatenato applausi infiniti e una memorabile standing ovation.
Seicento invitati al defilé che ha riassunto tutto il Dna dell’Armani Style, libero, decontratto, concettuale perché colto nell’anima, pieno di echi d’orientalismo ma metropolitano contemporaneo, rilassato e aulico, magico e concreto. Un evento da ricordare e custodire nel cuore per la lezione di vita e di impegno sul lavoro che Giorgio Armani ancora una volta regala al mondo, un grande esempio per tutti soprattutto per i più giovani. Perché col genio e con la volontà si può fare tutto. Anche a 90 anni con quella voglia matta di "ricominciare da capo" ancora, di rimettersi sempre in pista, con coraggio e immenso senso del reale.
Un omaggio a New York questo defilé straordinario e coerente per ricchezza di contenuti di stile e come sempre dalla regia impeccabile se non leggendaria, col tema del viaggio fantastico che parte da un’epoca lontana piena di visioni e arriva ad oggi e parla al presente, col sogno che brilla su tutto.
"Questa è una città straordinaria, che guarda avanti, che indica nuovi modelli di vita, di stile e di società – racconta Armani nel backstage all’Armory – ho sfilato qui per la prima volta nel 1980. Oggi ho scelto il tema della stazione perché da ragazzino amavo moltissimo i trenini di legno o di metallo, costavano carissimi e io non avevo soldi. Mi domandavo se un giorno avrei potuto avere un treno. Ed ecco la stazione di oggi, in questa atmosfera che mi ha aiutato a dare un senso ai vestiti, per donne che si vestono e si cambiano. Sempre nel senso pratico. Con New York ho un rapporto di grande considerazione perché è una città magica, che ha una personalità particolarmente interessante, fonte di idee e di innovazione, fonte di segnaletica del movimento del mondo", aggiunge Re Giorgio che per la serata sfoggia uno smoking che lo fa sembrare un attore al ciak.
Foto di rito del Maestro circondato da modelle e modelli dopo il defilé che si apre con Agnese Zogla, la sua modella d’atelier, la preferita, nei panni di una signora elegantissima e un po’ misteriosa che sta per salire sul treno scortata da un fattorino in livrea che le porta le valigie. E con lei vestita in uno scintillante abito da sera lo show si chiude. Una passerella lunga e impegnativa che esprime a ogni passo classe e bellezza, armanianissime. E in questo sta il segreto forte e atemporale di questo lifestyle che conquista corpi, sensibilità e luoghi del vivere, come racconta il building di 9000 metri quadrati in Madison Avenue inaugurato in questi giorni con boutique Giorgio Armani al femminile al maschile, grande spazio agli accessori e ai profumi, Armani/Ristorante aperto sulla strada del lusso newyorkese, Armani/Casa al 3°. E le lussuose 12 Armani/Residenze tutte vendute per un valore ognuna di oltre 7 milioni di euro per 250 mq. Un building che racchiude un mondo.
In occasione di queste giornate di NY è stata creata anche una collezione speciale per uomo e per donna in una classica palette di neutri e nero e che ricorda, attualizzando, gli anni Ottanta del power suiting battezzata New York Exclusive Collection con serie inedita di gioielli, in vendita esclusiva in Madison Avenue e presso Bergdorf Goodman (che ha dedicato al Signor Armani tutte le vetrine) dove il marchio GA è entrato nel 1980 con la collezione uomo.
Guardando sfilare gli abiti dell’estate 2025 torna in mente la copertina del Time del 1982, lo charme disinvolto di Richard Gere in America Gigolò del 1980, la sicurezza di Diane Keaton che ritira l’Oscar nel 1978 per miglior attrice per Io e Annie con una giacca Armani. Immagine indelebili entrate nell’immaginario di molti di noi che oggi i giovani dovrebbero riscoprire. Poi la mostra sullo stilista nel 2000 al Guggenheim Museum e via via in un crescendo di successi fino ai 100 negozi di Armani in Usa di oggi (nel mondo sono 2500).
Armani vuol dire tutto questo e ora anche di più: un esempio unico di tenacia e di passione.