Giovedì 18 Aprile 2024

L'intelligenza artificiale 'femminile' è più umana di quella 'maschile'

Assistenti virtuali, chatbot e robot ci sembrano più simili a un essere umano e più facili da accettare se hanno voce e caratteristiche femminili

Una IA con caratteristiche femminili è percepita diversamente da una maschile

Una IA con caratteristiche femminili è percepita diversamente da una maschile

Roma, 6 aprile 2021 - Cosa hanno in comune Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Alexa di Amazon? Sono tutte e tre "donne", e ovviamente non si tratta di una coincidenza. I prodotti alimentati dall'intelligenza artificiale (assistenti virtuali, robot e chatbot) e dotati di caratteristiche femminili, come il nome e soprattutto la voce, vengono percepiti come più caldi e capaci di provare emozioni rispetto alle controparti con tratti maschili. Ma non solo: secondo un nuovo studio, le IA femminili sono percepite in generale come più umane rispetto a quelle maschili. Il team, composto da ricercatori della Toulouse Business School, della Université Toulouse 1 Capitole e dell'Università di Agder, ha analizzato e comparato cinque studi sulla percezione di genere nei confronti delle macchine, che hanno coinvolto in totale tremila partecipanti. Ad esempio, come riporta Academic Times, uno di questi esperimenti ha messo di fronte ai partecipanti un chatbot maschile o femminile, assegnato a caso; a parte il sesso, le IA si presentavano con le medesime caratteristiche (età, espressioni del volto e aspetto fisico). I partecipanti hanno quindi risposto a una serie di domande per capire quanto sentissero il chatbot affine a un essere umano: se era più o meno evoluto, freddo, robotico… I risultati dei vari studi presi in esame conducono, dicono i ricercatori, a una conclusione chiara: che l'IA femminile risulta in generale più gradita, perché viene percepita – per i tratti associati al genere stesso – come più capace di considerare i nostri i nostri bisogni e appunto più umana rispetto all'intelligenza artificiale maschile. La ricerca evidenzia però anche "il dilemma etico che devono affrontare i creatori dell'intelligenza artificiale e i responsabili delle decisioni politiche: da una parte c'è il rischio di oggettivazione della donna nelle IA, dall'altra implementare l'umanità delle donne nelle IA le rende più accettabili". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychology & Marketing.

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