Sabato 4 Maggio 2024

Crisi climatica, l'innalzamento delle acque è più grave del previsto

Una nuova ricerca corregge i dati e triplica la stima delle persone che vivranno sotto il livello delle acque entro il 2050

L'acqua alta sarà sempre più un problema

L'acqua alta sarà sempre più un problema

L'innalzamento del livello delle acque dovuto al surriscaldamento globale, che riguarda mari, fiumi e oceani, è molto più grave di quanto precedentemente ipotizzato. Secondo una ricerca pubblicata sul magazine Nature Communications, entro il 2050 questo aspetto della crisi climatica influenzerà il triplo delle persone che si pensava ne sarebbero state toccate. Stiamo parlando di circa 150 milioni di persone che entro la metà del secolo vivranno sotto il livello dell'alta marea. Il fenomeno sarà particolarmente dannoso nel Sud-est asiatico.  

I nuovi calcoli sull'innalzamento delle acque

I ricercatori hanno messo a punto un metodo più accurato per misurare in quale modo l'innalzamento delle acque interagisca con ampie aree di terre emerse. In precedenza venivano utilizzati i dati raccolti con i satelliti, che però faticavano a distinguere l'altezza del suolo da quella degli alberi o degli edifici. Adesso, senza entrare nello specifico, l'applicazione dell'intelligenza artificiale è stata fondamentale per correggere le precedenti stime sulla situazione attuale e anche le proiezioni sul futuro. È emerso che i calcoli erano largamente ottimistici e che nei prossimi anni rischiamo di avere 150 milioni di persone con i piedi a mollo, e non solo quelli. Le ripercussioni sono evidenti, in termini economici, sociali e migratori.  

Quali sono i paesi più colpiti

Già ora, rivelano i ricercatori, 110 milioni di persone vivono in luoghi che si trovano al di sotto del livello dell'alta marea e che basano la propria sopravvivenza su soluzioni come dighe, barriere e palafitte. È il caso ad esempio di New Orleans, citato dal cofirmatario della ricerca Benjamin Strauss: una città al di sotto del livello del mare che nel 2005, quando venne colpita dall'uragano Katrina, pagò pesantemente l'inefficacia delle barriere protettive. Entro il 2050 questa situazione si estenderà a molte altre zone del pianeta. Le aree più colpite saranno nel Sud-est asiatico e in particolare nel Vietnam meridionale e in Thailandia. Le città di Ho Chi Minh, Bangkok, Mumbai e Shanghai sono particolarmente a rischio e questo rappresenta un ulteriore campanello d'allarme, perché si tratta di nevralgici centri economici e amministrativi. Anche Alessandria d'Egitto, con il suo enorme patrimonio storico e culturale, rischia di essere sommersa e lo stesso vale per la città irachena di Basra. La nostra Venezia non rimane fuori dal mazzo, purtroppo.

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