Mercoledì 24 Aprile 2024

Il viaggio del marziano

Giovanni

Morandi

Viaggi votivi ai tempi della peste e della guerra. Passeggiavo attorno casa quando ho incontrato un camminatore zaino e scarponcini, uno di quelli che ogni tanto passano da queste parti. "Scusi, via i villini?" chiede come fossimo in piazza Duomo a Firenze e non in questa strada tra le foreste dell’Appennino dove è più facile trovare un lupo che un turista. Lo invito a seguirmi e mi racconta di venire dalla Svizzera e di procedere sui percorsi di San Francesco. Ha 65 anni e commenta che alla sua età forse non è più tempo di affrontare pellegrinaggi impegnativi ma sente ancora di potercela fare e conclude che comunque gli piace e quindi lo fa.

Gli chiedo quale sia la sua destinazione, e senza aggiungere nulla dice: "Roma". Quando pensa di arrivarci? "In meno di due settimane", se, spiega, continuerà a percorrere mediamente venti chilometri al giorno. Quasi a voler supportare la serietà dell’impegno aggiunge che l’anno scorso è andato a piedi molto più lontano. "Sono partito dal mio villaggio in Svizzera e sono arrivato a piedi fino in Sicilia, esattamente ad Enna, la città natale di mia madre". Figlio di emigranti alla ricerca alla ricerca del passato.

Quando gli chiedo con una certa

apprensione se non giudichi

rischioso un escursionismo così

estremo fatto da solo, mi risponde perentorio che no e che non immagina neppure di farsi l’Europa a piedi con qualcuno vicino che lo

disturbi magari con richieste o

discorsi noiosi e inutili. La

socialità alberga altrove.

Finalmente arriviamo all’indirizzo

che cercava. C’è scritto “B&b un

altro pianeta” e non si capisce se

sia un cartello turistico o

un’aspirazione esistenziale.

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