Mercoledì 24 Aprile 2024

Il piccolo Yeti, il film che crea grossi problemi diplomatici

Il film d'animazione scatena polemiche in Asia per colpa di una mappa che raffigura il Mar Cinese Meridionale

Foto: DreamWorks/Pearls Studio

Foto: DreamWorks/Pearls Studio

In Italia, dove è uscito il 3 ottobre, il film d'animazione 'Il piccolo Yeti' è piaciuto al pubblico e alla critica. In Asia sta però creando seri problemi diplomatici per colpa di una mappa che mostra il Mar Cinese Meridionale come appartenente alla Cina, mentre in realtà è rivendicato anche da Vietnam, Filippine, Malesia, Brunei e Taiwan. I vari governi locali stanno protestando vivamente e avviando azioni di boicottaggio nei confronti del film.

'Il piccolo Yeti', il film d'animazione

Finanziato da DreamWorks e Pearls Studio, cioè uno studio di produzione statunitense e uno cinese, 'Il piccolo Yeti' racconta la storia di una adolescente di Shanghai che trova un cucciolo di yeti sul tetto di un palazzo e, insieme ai suoi amici, decide di aiutarlo a tornare a casa, sulle vette dell'Himalaya. Missione resa ancora più complessa dalle ambizioni di un ricchissimo uomo d'affari, che vorrebbe tenere l'animale per sé.

I problemi diplomatici

Il pomo della discordia si trova all'inizio del film, quando appesa su un muro vediamo una mappa (è anche al minuto 0:17 del trailer). Vi compaiono nove trattini che compongono una sorta di U e che racchiudono quasi tutto il Mar Cinese Meridionale. Si tratta dell'area, ricca di risorse naturali, che la Cina rivendica come propria e che su tutte mappe vendute nel paese appare delimitata dalla linea tratteggiata. Il fatto è che il termine "cinese" è un'indicazione geografica, non di appartenenza politica, e infatti il mare in questione è rivendicato da altri stati. Ad oggi non esiste un accordo internazionale che abbia appianato la questione e stabilito quali porzioni appartengano a chi. Se il dettaglio dei nove trattini può serenamente passare inosservato qui in Italia, come in effetti è avvenuto, altro discorso è in Asia. E infatti il ministro degli esteri delle Filippine ha protestato e ha chiesto ai suoi cittadini di boicottare il film (che lì è uscito il 2 ottobre). In Vietnam è stato addirittura vietato, mentre in Malesia uscirà il 7 novembre ma con la scena della mappa tagliata.

Come ci è finita la mappa nel film?

La testata britannica BBC ha provato a capire come mai la mappa con i nove trattini è stata inserita nel film. Non è stato però possibile trovare una risposta ufficiale e restano solo le ipotesi. La più attendibile è che sia stata inserita da Pearls Studio, che ha sede a Shanghai e che è quindi abituata ai nove trattini: come ricordato poco fa, è l'unico tipo di mappa presente in Cina. Il punto è se è stata utilizzata senza pensare alle eventuali controversie, oppure se è presente come atto politico consapevole, un tentativo di fare passare come un dato di fatto qualcosa che invece non lo è. Dal canto suo DreamWorks pare non essersi accorta di nulla, anche perché la mappa non gioca un ruolo fondamentale all'interno della trama del film. Leggi anche: - Il piccolo Yeti, un bel film d'animazione - Iwo Jima, c'era un errore nella storica foto dei marine - Buffy, il reboot secondo Sarah Michelle Gellar
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