Mercoledì 24 Aprile 2024

Il mattino Rai ha un Fiorello nella manica

Dal 5 dicembre il ritorno con “VivaRai2!“, alle 7,15. Lui ci scherza su: "Un morning show? No, un mattin show, siamo tutti sovranisti..."

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di Beatrice Bertuccioli

Fiore ci salverà, o almeno porterà quel buonumore che tanto manca. Perché Viva Rai2! sarà un mini varietà, forse sgangherato ma di sicuro illuminato dal suo immenso talento. E anche se andrà in onda in diretta da via Asiago dalle 7.15 alle 8 del mattino, non chiamatelo morning show. "Noi facciamo un mattin show, perché qui c’è del sovranismo imperante", scherza Fiorello che con la sua ironia e battute a raffica trasforma in un travolgente spettacolo la conferenza stampa di presentazione di Viva Rai2!, notizie, musica, canzoni, balletti, ospiti vari, dal 5 dicembre su Raidue. Ma poi disponibile anche su Rai Play, Radiodue, Rai Radio Tutta Italiana, Rai Play Sound, in terza serata, e con contenuti aggiuntivi, anche su Raiuno, e in pillole sui principali social.

"Per sei mesi? Ma non possiamo fare tre mesi? Dal lunedì al venerdì, per sei mesi – ragiona Rosario Fiorello – vuol dire 115 puntate, più di quante ne abbia fatte in tutto dagli inizi della mia carriera fino a oggi". E quindi che non gli si venga a chiedere di partecipare anche al Sanremo del suo amico Amadeus, che comunque sarà presente nella prima puntata di Viva Rai2!, proprio il giorno dopo avere annunciato i 24 cantanti in gara. "La mattina commenteremo il Festival ma poi – chiude il discorso su Sanremo – non potrò proprio essere lì".

Rosario Fiorello è quel fuoriclasse dell’intrattenimento che la Rai corteggia da sempre e quindi c’è tutto lo stato maggiore di viale Mazzini ad accoglierlo, e tutti a tessere le sue lodi, a sottolineare la sua capacità di divertire con leggerezza. "Fiore rappresenta il servizio pubblico, la sua satira è pungente ma mai cattiva. Come il fanciullino di Pascoli…", prova a dire il direttore dell’Intrattenimento, Stefano Coletta ma Fiorello lo ferma. "No, quando uno tira fuori il fanciullino di Pascoli gli va tolto il microfono", lo interrompe l’artista, che con la sua ironia non risparmia certo un direttore. "Noi non guardiamo in faccia nessuno, destra, sinistra, centro, di lato – puntualizza – ma sempre senza astio".

Il programma era inizialmente previsto su Rai1 ma la protesta dei giornalisti del Tg1, in onda con Tg1 Mattina nell’orario che avrebbe occupato Fiorello, si sono opposti.

"Capisco i giornalisti del Tg1, capisco che difendano il loro spazio, ma ho trovato il loro comunicato poco elegante, soprattutto eccessivo parlare di ‘sfregio’. Sarebbe bastato farmi una telefonata", commenta pacato. "Ma si chiude una porta e si apre un portone. È arrivata subito Raidue e va benissimo, è stato un passaggio semplice e indolore. Adesso Raidue viene trattata a pesci in faccia ma ha una storia meravigliosa – ricorda Fiorello – è stata la rete di Arbore, di Quelli della notte, de L’altra domenica. E poi a Raidue mancavo solo io, sono tutti belli, De Martino, Cattelan, Paola Perego e Simona Ventura, vuoi mettere Raiuno con Carlo Conti e Amadeus". E prosegue: "C’è un altro vantaggio. In quella fascia Raidue fa l’1 per cento di share e quindi già se arrivo al 2 non è male, se poi arrivo al 4 per cento divento amministratore delegato della Rai e addio Fuortes".

Intorno a Fiorello, un’allegra combriccola, a cominciare da Fabrizio Biggio, che ricorda gli amici del bar dove, diversi anni fa, ha preso le mosse questa sorta di lettura spettacolo dei giornali del mattino. "Era il 2010 quando mi è venuto in mente di fare ‘Edicola Fiore’ – spiega – utilizzando il primo smartphone con una telecamera". Un divertimento, un gioco che poi è approdato per due anni su Sky. "Ora la sfida è vedere come può funzionare quella cosa lì su una televisione generalista. Non lo sappiamo e credo che avremo bisogno di un po’ di tempo per trovare la nostra strada".

Per tre settimane hanno proposto su Rai Play Aspettando Viva Rai2!, sorta di rodaggio per il nuovo programma. "Il mio timore – rivela – è che l’aspettato diverta meno dell’aspettando". Si fa serio soltanto ricordando quanto accaduto a Ischia, una tragedia accompagnata da morti e dichiarazioni già sentite. "Ci siamo tutti stufati di sentire, si poteva evitare. Io sono un giullare – dice – ma vedo che si susseguono le amministrazioni, di destra e di sinistra, e non cambia niente. L’Italia va aggiustata, tutta, e non rattoppata, e anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte rispettando le regole".

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