Domenica 13 Ottobre 2024

Il cuore di De Simone trionfa ai César

Il musicista Andrea Laszlo De Simone vince il premio César per la miglior colonna sonora, ispirata alla complessità umana e alla trasformazione identitaria.

Quella faccia non è nuova. Sarà per quei baffi a manubrio. Assomiglia a Frank Zappa, no all’Enrico Fiabeschi volato dalle tavole di Andrea Pazienza al film di Renato De Maria. Di sicuro c’è l’onda lunga degli anni settanta nella musica di Andrea Laszlo De Simone. Quanto meno se non nella forma, nel formato. Mettersi comodi per ascoltare un (suo) disco. Così De Simone ha imposto i suoi tempi e la sua musica. E così l’altra sera non sembrava scontato ma nemmeno sorprendente che ai premi César – in cui lo sciovinismo francese difficilmente decade – vederlo premiato per la miglior musica da film: primo italiano a ottenere il riconoscimento negli Oscar transalpini. Nemmeno Ennio Morricone era riuscito nell’impresa, nonostante tre nomination (1980, 1982, 2016).

Dice lui che tutto è nato da una telefonata dell’amico ed editore Raphael Hamburger che gli ha sottoposto la sceneggiatura del film Le Règne Animal. "Mi sono reso conto che racchiudeva la maggior parte degli argomenti che mi hanno mosso e motivato negli ultimi anni: il rapporto padre figlio, l’essere umano inteso come creatura, come animale al cospetto di una realtà che appare ineluttabile; la società come habitat e come catena, il rapporto con la diversità, la paura che può tradursi in stupore, meraviglia, ostilità, fobia; la trasformazione dei nostri corpi e delle nostre identità attraverso il tempo e le vicende che la vita ci impone".

E forse il segreto de L’immensità sta proprio in quelle parole che De Simone quasi sussurra nell’omonima canzone: "Compiere sempre scelte di cuore".

Matteo Massi