Mercoledì 24 Aprile 2024

I delfini usano i coralli per curarsi quando stanno male

I tursiopi sfruttano le sostanze terapeutiche prodotte da alcuni coralli per mantenere la pelle in salute e trattare le infezioni

In un articolo pubblicato sulla rivista iScience, un gruppo di ricercatori ha raccolto prove sul modo in cui i delfini selezionano e sfruttano alcuni tipi di coralli per curarsi quando stanno male. La scoperta allunga la lista di specie note che sono in grado di praticare l'automedicazione animale, un comportamento non così raro in natura, ma che fino a oggi è stato studiato soprattutto nei primati. Qui sotto il video che mostra i delfini mentre si strofinano sui coralli per avvalersi dei loro benefici medicamentosi. La prima osservazione risale al 2009, quando la biologa Angela Ziltener, dell'Università di Zurigo, si è accorta che nel Mar Rosso settentrionale, al largo delle coste dell'Egitto, diversi esemplari di tursiope indo-pacifico (Tursiops aduncus) avevano l'abitudine di strusciare il proprio corpo contro alcune formazioni coralline. A colpire la studiosa era stata soprattutto la cognizione di causa con cui sembravano agire i cetacei. "Nessuno aveva mai descritto questo comportamento prima d'ora", ha scritto Ziltener; "ed era chiaro che i delfini sapessero esattamente quale corallo volevano usare", Negli anni Ziltener e la sua squadra hanno cercato di conquistare progressivamente la fiducia della popolazione locale di tursiopi, per riuscire a immergersi in loro compagnia ed esaminare il fenomeno da vicino. In questo modo hanno scoperto che, se strofinate di continuo, le colonie di polipi che formano i coralli rilasciano una sostanza mucosa, che è stata raccolta per delle successive analisi di laboratorio. Utilizzando una serie di tecniche come la spettrometria di massa ad alta risoluzione, nei campioni sono stati identificati diciassette metaboliti attivi, dotati di proprietà antibatteriche e antiossidanti, o con azione ormonale. Alla luce di questi risultati, l'equipe ha ipotizzato che il muco abbia una duplice funzione: regolare il microbioma cutaneo dei delfini e sconfiggere i patogeni. "Lo strofinamento ripetuto permette ai composti bioattivi di entrare in contatto con la pelle dei cetacei", hanno concluso i ricercatori; "Questi metaboliti potrebbero aiutarli a raggiungere l'omeostasi cutanea, ma anche essere utili per la profilassi o il trattamento ausiliario contro le infezioni microbiche".

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