Venerdì 26 Aprile 2024

"Faccio la sindaca e ho un futuro da regista"

L’attrice e i film in uscita: in quello di Leto guida la capitale, in Bhutan ha carezzato tigri e a settembre passa dietro la macchina da presa

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di Giovanni Bogani

Fra i pini del Forte Village resort, dove si è svolto, alcuni giorni fa, il festival “Sardegna Filming Italy“ diretto da Tiziana Rocca, abbiamo incontrato Claudia Gerini. L’attrice parla di tutto: del film che ha finito di girare in Nepal fra le tigri, della commedia girata in coppia con Paolo Kessisoglu, del film di Edoardo Leo nel quale interpreta la sindaca di Roma. "No, non mi sono ispirata alla Raggi", dice. E sorride, pensando che sono già trent’anni di carriera. "A vent’anni ho iniziato a Non è la Rai, a ventitré ero con Verdone in Viaggi di nozze. Ogni tanto le mie figlie mi chiedono: “Ma’, ma cos’è questo ‘famolo strano?“".

Molti set, negli ultimi mesi, per lei. Dunque molti film in arrivo…

"Sì, in effetti sì. Uscirà l’11 novembre prossimo Per tutta la vita, una commedia corale in cui si parla di quattro coppie, messe di fronte al bizzarro paradosso che il loro matrimonio tecnicamente non è più valido. Ci sono Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Ambra Angiolini, Carolina Crescentini, Fabio Volo e Filippo Nigro. Io sono la moglie di Paolo Kessisoglu, che anche nel film è amico di Luca Bizzarri".

Interpreterà anche la sindaca della capitale nel nuovo film di Edoardo Leo, Lasciarsi un giorno a Roma.

"Sì: sarò una sindaca che è madre, moglie e personaggio pubblico. Ma no, metto subito le mani avanti: non mi sono ispirata a nessuno. Stefano Fresi è mio marito, e la nostra relazione sta attraversando una impasse. È più lì il centro del film, che non la città di Roma".

Che però lei vive, quotidianamente. In che condizioni è la capitale?

"Mah… Io continuo a pensare che se continuano a fare passare la metropolitana sotto il Colosseo e le automobili intorno, se lasciamo che i turisti facciano il bagno con i sandali nelle fontane del Quattrocento, non sono tranquilla sul futuro che vedranno i nostri nipoti. Vorrei un futuro sindaco che camminasse per Roma, a vedere l’immondizia".

Parliamo di Diabolik, il film dei fratelli Manetti, attesissimo, in cui lei sarò madame Morel… "Qui posso dire pochissimo. Solo che arriverà al cinema a dicembre".

C’è un film che si chiama Mancino naturale, che la vede protagonista. Di che cosa si tratta?

"Sono una mamma, vedova, che vive nelle case popolari di Latina. Vivo come posso, ma sogno un grande futuro per il mio bambino, che porto ai provini delle squadre di calcio di serie A. L’ispirazione, non lo nego, è stata il film Bellissima di Luchino Visconti, in cui una madre sogna il futuro del cinema per la sua bambina. Qui il sogno è il calcio, ma le speranze sono altrettanto prepotenti".

Prima della pandemia, è andata anche in Nepal, a girare un film nel quale c’entrano delle tigri…

"Ho girato, con la regia di Brando Quilici, un film internazionale, in inglese. Sono la responsabile di un orfanotrofio a Katmandu, in Nepal. Uno dei bambini dell’orfanotrofio trova un cucciolo di tigre, la cui madre è stata uccisa dai bracconieri, e lo porta via con sé. Il film si chiama The Tiger’s Nest, la tana della tigre".

Ha girato con vere tigri?

"Sì: addomesticate, ovviamente. Abbiamo girato in un monastero in Bhutan. E ho avuto l’emozione di dare il biberon a un cucciolo di tigre. Questo film è stato un grande regalo per me, mi ha permesso di conoscere il Nepal, Kathmandu, un mondo pazzesco".

Le è rimasto ancora qualcosa da fare?

"A settembre inizio il mio primo film da regista, Tapis roulant. Un film tutto girato in una casa, in cui sono una psicologa che fa terapia online".

E Le Giraffe? Il varietà musicale al femminile per la tv di cui si è molto parlato?

"Ci sto lavorando. Saranno quattro puntate in cui parleremo di quattro grandi donne dello spettacolo italiano. Si parlerà di Franca Valeri, di Sandra Mondaini. E naturalmente di Raffaella Carrà, che mi manca da morire, come manca a tutti".

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