Mercoledì 24 Aprile 2024

La metà delle emissioni dannose degli aerei deriva dall’1% della popolazione

Un nuovo studio si è concentrato sul notevole impatto ambientale dei "frequent flyer", i passeggeri che prendono l’aereo più di frequente

Voglia di viaggiare

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Roma, 18 novembre 2020 - L’impatto ambientale degli aerei non è purtroppo una novità. A tal proposito, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Global EnvironmentalChange si è focalizzato sui cosiddetti “frequent flyer”, ossia coloro che volano più frequentemente. Questa categoria, che rappresenta l’1% della popolazione, nel 2018 è stata responsabile della metà delle emissioni inquinanti di carbonio prodotte dagli aerei.

Prendere troppe volte l’aereo non fa bene all’ambiente

Secondo le stime dei ricercatori nel 2018 le compagnie aeree hanno prodotto circa 1 milione di tonnellate di CO2 e hanno beneficiato di sussidi pari a 100 miliardi di dollari, non pagando per i danni climatici che hanno causato. Sul paper si legge che solo l'11% della popolazione globale ha preso l’aereo nel 2018, e il 4% ha volato fuori dai confini del proprio paese. I "frequent flyer" identificati nello studio, spiega al Guardian il coatuore Stefan Gössling (LinnaeusUniversity), hanno percorso in media circa 56.000 chilometri all'anno, equivalenti a tre voli a lungo raggio in 12 mesi oppure a un volo a corto raggio (circa 800 chilometri in media) al mese. Dalle stime della ricerca è appunto emerso che questa categoria di viaggiatori, che appartiene alla fascia di popolazione più abbiente, ha causato circa la metà del milione di tonnellate di carbonio prodotta dai voli nell’anno preso in considerazione.

Come scoraggiare i "frequent flyer"?

Insomma, dalle stime di questo studio si evince che l’élite di popolazione che gode di voli frequenti ha avuto un impatto non indifferente sulla crisi climatica che sta colpendo il pianeta. Una soluzione per scoraggiare l’uso spropositato dei voli potrebbe essere una tassa ulteriore a carico dei "frequent flyer"; tuttavia lo stesso Gössling ammette che, trattandosi di cittadini molto ricchi, una tale misura potrebbe non essere sufficiente per disincentivarli a viaggiare meno con l’aereo. Secondo gli esperti, il calo del 50% del numero dei passeggeri nel 2020 (a causa del Covid-19) dovrebbe essere un'opportunità per rendere l'industria dell'aviazione più green: “I ricchi hanno avuto troppa libertà per progettare il pianeta secondo i loro desideri. Dovremmo vedere la crisi come un'opportunità per snellire il sistema di trasporto aereo”, ha aggiunto Gössling. Le emissioni globali degli aerei sono notevolmente diminuite in questi mesi, ma senza interventi per ridurre l’impatto ambientale dei velivoli si tornerà ai livelli del 2013-2018 entro il 2024.

 

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