Venerdì 26 Aprile 2024

Effetto Covid, slitta l’Earth Overshoot Day. Più tempo per le risorse della Terra

Secondo i ricercatori del Global Footprint Network la Terra esaurirà le sue 'scorte' naturali il 22 agosto. L’anno scorso era il 29 luglio

Nairobi, un bambino corre davanti a un murales sul tema Coronavirus

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Roma, 5 giugno 2020 - Buone notizie (almeno per ora) per l’ambiente. Come effetto diretto della pandemia di Covid-19, l’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui l’umanità avrà interamente consumato le risorse naturali messe a disposizione dal pianeta nell’intero anno, slitta di tre settimane. Secondo gli esperti del Global Footprint Network, istituto di ricerca internazionale con sede in California, questo giorno sarà infatti per il 2020 il 22 agosto. Nel 2019 l’Earth Overshoot Day era il 29 luglio. Una riduzione della nostra impronta ambientale da non sottovalutare, ma che secondo Mathis Wackernagel, presidente del Global Footprint Network, "è stata imposta e non voluta". E dunque, se questa "non sarà accompagnata da un cambiamento del sistema produttivo e di consumo – prosegue -, non durerà". Tuttavia, tutto ciò "dimostra che cambiamenti importanti e rapidi sono possibili" e il rinvio della data rappresenta per i ricercatori un "capovolgimento storico" rispetto alla tendenza sul lungo termine di crescente aggravio dell’impronta ecologica mondiale. Nel dettaglio, i ricercatori del Global Footprint Network prevedono un calo annuo dell’impronta carbonio del 14,5% come conseguenza diretta del calo del consumo di energia del 9,5% tra il 1° gennaio e il 22 agosto. Sullo stesso periodo – spiegano gli esperti – le emissioni mondiali di Co2 diminuirebbero del 12,5% rispetto al 2019. "E’ un dato ottimista che dipenderà dal modo in cui avverrà il rilancio dell’economia", ha chiarito il climatologo Philippe Ciais. Tuttavia, nonostante questi dati facciano ben sperare, gli esperti temono per il futuro. Secondo i calcoli dell’Istituto di ricerca californiano, infatti, nel 2020 sarà necessario l’equivalente di 1,6 volte le risorse prodotte nell’intero anno dal nostro pianeta per coprire i fabbisogni in acqua, cibo, riscaldamento ed energia. La paura è che per trovare al più presto queste risorse, l’uomo potrebbe continuare a inquinare (o peggio, potrebbe accelerare questa tendenza), disboscando, distruggendo la biodiversità ed inquinando l’atmosfera, facendo infine aumentare la concentrazione di Co2.

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