Martedì 30 Aprile 2024

Dominique Lapierre, una luce di nome speranza

È morto a 91 anni il giornalista francese de “La città della gioia“. Aprì gli occhi sui disperati di Calcutta

Lo scrittore francese Dominique Lapierre (La città della gioia) è morto a 91 anni

Lo scrittore francese Dominique Lapierre (La città della gioia) è morto a 91 anni

Roma, 4 dicembre 2022 - La fama letteraria che ha giustamente accompagnato la vita di Dominique Lapierre – giornalista, scrittore e filantropo francese morto a 91 anni, da dieci in condizioni gravi a causa di una caduta – è dovuta soprattutto a un’opera che ha aperto gli occhi dell’Occidente sulla situazione sociale dei disperati e dei malati di Calcutta, l’enorme città indiana dove si era recato la prima volta come cronista per Paris Match.

La realtà là trovata – e l’amicizia profonda con Madre Teresa – l’ha convinto a battersi per quella gente fondando nel 1982 con la moglie un’associazione benefica dedicata ai lebbrosi della megalopoli sul delta del Gange alla quale vanno metà dei diritti d’autore dei suoi vendutissimi libri. La città della gioia, 1985, ha commosso e coinvolto l’opinione pubblica a interessarsi alla situazione estrema di un Paese tanto enorme quanto fragile. Le storie dei tre personaggi protagonisti del romanzo si fondono in un grido di dolore che apre però alla speranza, quella che Lapierre ha affidato alla realizzazione dei barconi-ospedale che navigano lungo il Gange per soccorrere i malati – di lebbra e tubercolosi – che possono avvicinarsi all’infinito che li accoglierà dopo la morte. La sensibilità, l’umanità e la forza politica del romanzo sono apparsi in tutta la loro intensità nel film omonimo che Roland Joffé ha realizzato nel 1992 con Patrick Swayze nei panni del medico americano Max Lowe, che decide di stare dalla parte dei derelitti e scoprendo che il nome dell’enorme lebbrosario, appunto "Città della gioia", corrisponde in pieno non alla condizione di chi ci vive, ma appunto alla forte speranza che vi si annida. Quella che il cattolicissimo Lapierre nutriva nelle situazioni più disperate.

Un altro capolavoro del cronista e scrittore è diventato film di successo, Parigi brucia? (1965), romanzo-cronaca scritto con Larry Collins sul tentativo di Hitler di mettere a ferro e fuoco la capitale francese nella Seconda Guerra Mondiale. Ma meritano una riscoperta il suo primo racconto on the road fra Stati Uniti e Messico, Un dollaro mille chilometri (1949), e altri titoli iconici come Gerusalemme! Gerusalemme! (1972), Più grandi dell’amore (1990), Mezzanotte e cinque a Bhopal (2001) fino a Gli ultimi saranno i primi (2012) che rimane il suo testamento letterario.

 

 

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