Lunedì 20 Maggio 2024

Addio a Pinelli. Pittura analitica e luminosità

Il pittore Pino Pinelli, figura di spicco della corrente della "Pittura analitica", è deceduto a Milano all'età di 85 anni. Celebre per la monocromaticità delle sue opere, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico internazionale con la sua tecnica mista e la sua visione unica della pittura come seduzione e fascinazione.

Addio a Pinelli. Pittura analitica e luminosità

Addio a Pinelli. Pittura analitica e luminosità

Pino Pinelli, tra i protagonisti della corrente della “Pittura analitica“, distinguendosi, al suo interno, per la monocromaticità dei suoi lavori, è morto ieri all’età di 85 anni nella sua casa di Milano, città che lo aveva accolto nel 1968, quando trentenne ebbe la sua prima personale alla Galleria Bergamini.

Nato a Catania il 1 ottobre 1938, Pinelli negli anni Settanta iniziò la sua carriera luminosa, proprio come la sua pittura, che lo fece inserire negli anni Settanta nel movimento teorizzato da Filberto Menna come “Pittura analitica”. Nella sua ricerca artistica, le forme e i materiali si trasformavano restando però sempre rigorosamente coerenti alla propria aniconicità: Pinelli inventò una tecnica mista, risultante di vari materiali amalgamati che, ricoperti di velature di pittura, assumevano le sembianze di una “pelle pittorica“ sensualmente tattile, quasi come un velluto.

Pinelli ha tenuto più di cento mostre personali in musei e istituzioni culturali italiane e internazionali. Diceva Pinelli: "L’arte è seduzione e fascinazione. È invito alla dimensione estetica dello sguardo e alla vertigine tattile del senso. I miei frammenti sono corpi inquieti di pittura proiettati nello spazio, che fluttuano in formazioni piccole e grandi e recano segni di una plasticità ansiosa e di una felicità visiva di un colore pulsante di vibrazioni luminose".

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