Lunedì 29 Aprile 2024

Domenica delle Palme, cosa si festeggia e perché si chiama così

La domenica che precede Pasqua ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme ed è una ricorrenza carica di significato

L'ingresso di Gesù a Gerusalemme

L'ingresso di Gesù a Gerusalemme

La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e nella quale si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, che avvenne in sella a un umile asino e tra schiere di cittadini in festa. Il giorno di questa festività cambia di anno in anno, perché dipende dalla data in cui cade la Pasqua, a sua volta legata al calendario lunare: nel 2020 la Domenica delle Palme si celebra il 5 aprile. L'omelia del Papa: "Non abbiate paura di spendervi per gli altri"

La Domenica delle Palme

Questa ricorrenza è osservata da cattolici, ortodossi e da alcune Chiese protestanti. Si tratta del giorno che dà inizio alla settimana santa, quella cioè che conduce alla più importante festività del calendario cristiano: la celebrazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Se la Domenica delle Palme apre la settimana santa, non chiude però il periodo della Quaresima, che termina solo nel corso del Giovedì Santo.

L'ingresso trionfale a Gerusalemme

Il racconto dell'ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli, pur con piccole varianti fra un resoconto e l'altro. I fatti centrali di questo evento sono tre. Per prima cosa una folla numerosissima accoglie trionfalmente Gesù, autodefinitosi "Re dei Giudei", mentre entra nella città che è sede del potere politico e religioso della Palestina: un evento che porterà all'arresto e alla successiva condanna a morte per crocefissione. Inoltre, l'ingresso avviene a dorso di un asino e non invece di un cavallo, l'usuale cavalcatura dei re: una scelta esplicita fatta in segno di umiltà e mitezza e affinché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta Zaccaria: "Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma".

La benedizione dei rami di ulivo o di palma

Terzo e ultimo fatto centrale: la folla accoglie Gesù sventolando rametti di alberi. Solo il vangelo di Giovanni specifica che si tratta di palme, e da qui deriva il nome Domenica delle Palme, mentre Matteo e Marco non scendono in dettagli e Luca non ne parla tout court.  

VIDEO/ Come fare un ramoscello di palma alternativo In ogni caso, il tipo di accoglienza rimanda alla festività ebraica di Sukkot, in occasione della quale i fedeli giungevano in pellegrinaggio a Gerusalemme sventolando un mazzetto composto da rami di palma (simbolo della fede), mirto (la preghiera che si innalza al cielo) e salice (il silenzio rispettoso dei fedeli di fronte a Dio). Oggi la liturgia della Domenica delle Palme prevede la benedizione di rametti di palma e di ulivo, simbolo di pace e un chiaro riferimento simbolico alla figura stessa del Cristo, che, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e pace per l'umanità tutta. Ricordiamo inoltre, che, dopo il diluvio universale, una colomba portò a Noè un ramoscello d'ulivo per annunciare che cielo e terra si erano riconciliati.

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