Mercoledì 24 Aprile 2024

Ecco perché i colori più brillanti in natura sono blu e verde, e non sbiadiscono mai

Uno studio spiega che si potrebbe replicare la struttura dei colori naturali per avere vernici ecologiche dalle tonalità che non perdono di intensità

Il blu di certi volatili è fra i colori più brillanti in natura

Il blu di certi volatili è fra i colori più brillanti in natura

Se il rosso intenso è un colore prodotto principalmente da pigmenti, i colori più brillanti in natura sono blu e verde, prodotti invece in modo ‘strutturale’. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Cambridge, grazie a un esperimento numerico in grado di determinare i limiti del colore strutturale opaco, che è un un fenomeno all’origine di alcuni dei colori più intensi in natura. Ebbene, questo tipo di tonalità si estende solo fino al blu e al verde e non al rosso, come si credeva. Si tratta di una ricerca i cui risultati potrebbero essere utili nello sviluppo di vernici o rivestimenti non tossici dal colore intenso e che non sbiadisce mai.

I colori strutturali

Il colore strutturale è quel tipo di tonalità che vediamo ad esempio in alcune piume di uccelli, ali di farfalle o insetti. È un colore, che sia opaco o brillante, che non nasce da pigmenti o coloranti, ma solo dalla sua struttura interna, dalla disposizione di nanostrutture. Queste strutture, quando sono ordinate danno luogo a colori iridescenti, che cambiano se visti da diverse angolazioni. Quelle disordinate invece generano colori opachi, che alla vista hanno lo stesso aspetto da qualunque angolo di visione. Una caratteristica del colore strutturale è che non si sbiadisce: ecco perché creare artificialmente queste strutture potrebbe portare a ricadute pratiche come pitture o rivestimenti che non si scolorano. E che siano ecologiche e più rispettose della natura rispetto alla maggior parte delle vernici industriali.

Vernici dai colori che non sbiadiscono mai

Lo studio americano, pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, racconta come i ricercatori hanno utilizzato la modellazione numerica per determinare quali siano i limiti della creazione di un colore strutturale rosso saturo, puro e opaco. Hanno cioè replicato artificialmente l'aspetto del colore delle nanostrutture come succede in natura, e hanno così scoperto che i colori strutturali saturi e opachi non possono essere ricreati nello spettro del rosso. Il che potrebbe spiegare perché il rosso non esista allo stato naturale ma solo grazie a pigmenti. Oltre al rosso, anche il giallo e l'arancione difficilmente possono essere raggiunti dalle strutture naturali, spiega la ricercatrice Silvia Vignolini. Quanto alle applicazioni pratiche, gli accademici spiegano che lavorare artificialmente sulle nanostrutture dei colori potrebbe portare alla realizzazione di una vernice opaca "molto più rispettosa dell'ambiente, poiché non sarebbero necessari coloranti e pigmenti tossici. Tuttavia, dobbiamo prima capire quali sono i limiti per ricreare questi tipi di colori prima che sia possibile qualsiasi applicazione commerciale".

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