Lunedì 6 Maggio 2024
LETIZIA CINI
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Il ritorno a Firenze del Codice Leicester

Il manoscritto di Leonardo da Vinci, prestato da Bill Gates, in mostra agli Uffizi dal 30 ottobre. Un allestimento tecnologico e multimediale svelerà gli orizzonti esplorati dalla mente del genio

Leonardo da Vinci, Studi sul lume cinereo, Codice Leicester, courtesy Bill Gates-©bgC3

Leonardo da Vinci, Studi sul lume cinereo, Codice Leicester, courtesy Bill Gates-©bgC3

Firenze, 29 ottobre 2018 - Un’anteprima speciale questa sera sulle rive dell'Arno, per un ospite d’eccezione: il manoscritto del genio assoluto del Rinascimento, tornato a casa dopo molto tempo. Correva l’anno 1980 quando il magnate Arman Hammer se lo aggiudicò a un’asta da Christie’s. Acquistato nel 1994 dal proprietario della Microsoft Bill Gates, il manoscritto di Leonardo da Vinci noto come Codice Leicester, è nuovamente a Firenze 36 anni dopo. La sua ultima apparizione in Italia risale infatti al 1982 quando, ancora denominato Codice Hammer, venne esposto nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, ottenendo uno straordinario successo: oltre 400mila visitatori in poco più di tre mesi. "Dopo il 1982 il Codice torna a Firenze - spiega con orgoglio il direttore della prima galleria fiorentina,  Eike Schmidt -, quello che rende la mostra unica è che lo abbiamo integrato con altri codici di Leonardo che approfondiscono tematiche tutte originali. È una mostra con novità scientifiche che domani verranno rivelate dal curatore, il professor Paolo Galluzzi, presidente del comitato Leonardo 2019"

L’attesa è mondiale, tanto che oggi la Galleria degli Uffizi ha ospitato una cena di presentazione per un selezionatissimo parterre de roi - Con il direttore  Eike Schmidt, fra gli ospiti il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sottosegretario per i Beni e le attività culturali Lucia Borgonzoni, il presidente Abi e della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli con la moglie Giulia, il direttore di Qn Paolo Giacomin, il presidente di Fondazione Cr Firenze Umberto Tombari, il ceo di Leonardo Alessandro Profumo - che ha potuto ammirare in anteprima le 72 pagine vergate dal Maestro tra il 1504 e il 1508, arricchite da annotazioni geniali e disegni autografi, riflessioni su temi che spaziano dalla costituzione materiale della Luna, alla natura della sua luminosità, fino alla storia del pianeta Terra, nelle sue continue e radicali trasformazioni. Un pubblico attento, che ha assistito con una certa emozione all'anteprima dell'esposizione che ha richiesto due anni di studi e lavoro, nella penombra nell’Aula Magliabechiana.

Il ritorno a Firenze del Codice Leicester
Il ritorno a Firenze del Codice Leicester

"Si tratta dell’unico dei grandi codici leonardeschi non di proprietà pubblica", il commento entusiastico del professor Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo di Firenze, unico studioso italiano membro del comitato scientifico della Fondazione Nobel di Stoccolma, curatore della mostra Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’Acqua Microscopio della Natura, in programma dal 30 ottobre al 20 gennaio 2019 agli Uffizi nell’Aula Magliabechiana (www.uffizi.it). "Arricchita da altri prestigiosi prestiti, come quello del Codice sul volo degli uccelli e quattro spettacolari fogli del Codice Atlantico, l’esposizione è supportata da apparati tecnologici che consentono di consultare il codice e gli altri fogli vinciani – sottolinea il curatore –, garantendo ai visitatori una lettura approfondita e una nuova comprensione del testo e una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo". 

Il Codice Leicester prese vita in una stagione unica della storia di Firenze (e dell’umanità), che vide la presenza contemporanea in città di immensi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze, tanto che Benvenuto Cellini la battezzò La Scuola del Mondo. Per Leonardo, pittore, scultore, ingegnere, architetto e scienziato, furono anni di intensa attività, non solo artistica: «L’esposizione che di fatto apre con anticipo le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo (2 maggio 1519), realizzata con il contributo di Fondazione Cr Firenze, dimostra il nostro impegno a rendere accessibili tematiche molto complesse, contestualizzando episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva contemporanea», le parole di un emozionato direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Tema centrale, l’acqua, elemento capace di esercitare un grande fascino sul genio che meglio incarna i principi del Rinascimento, che nel corso della vita svolse indagini approfondite per comprenderne la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi. 

Grazie a un innovativo sussidio multimediale (il Codescope), i 72 fogli esposti possono essere sfogliati su schermi digitali e mostrare la trascrizione dei testi e infinite informazioni sui temi trattati. A disposizione dei visitatori anche un vasto corredo di filmati digitali realizzati dal Museo Galileo, i quali, oltre che lungo il percorso espositivo, saranno consultabili sui siti web degli Uffizi e del Museo Galileo. Oltre alla “star” concessa in prestito da di Bill Gates, la mostra è arricchita da disegni originali di Leonardo e fogli da codici di straordinaria importanza realizzati in quegli stessi anni: il Del moto et misura dell’acqua della Biblioteca Apostolica Vaticana, che integra le note e gli schizzi vergati sugli stessi temi nel Codice Leicester al celebre Codice sul volo degli uccelli, eccezionalmente prestato dalla Biblioteca Reale di Torino.

Lasciano senza fiato i fogli del Codice Atlantico, arrivati dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano,  grazie al sostegno della maison fiorentina Stefano Ricci, che illustrano gli studi vinciani sulla Luna, dov’è riportata l’invenzione della gru con cui Leonardo intendeva velocizzare le operazioni di scavo del canale navigabile che doveva collegare Firenze al mare e due preziosi bifogli del Codice Arundel della British Library, con rilievi del corso dell’Arno nel tratto fiorentino. Di grande bellezza e importanza i manoscritti e i rarissimi incunaboli che contengono testi utilizzati da Leonardo per la compilazione del Codice Leicester. Tra di essi spicca lo splendido codice della Biblioteca Medicea Laurenziana contenente il Trattato di architettura di Francesco di Giorgio Martini, sulle cui carte Leonardo vergò dodici annotazioni che vedono al centro, ancora una volta, i moti dell’elemento acqua.

Complessivamente in mostra oltre 80 fogli e il Codice sul volo degli uccelli di mano di Leonardo, oltre a 10 preziosi volumi tra manoscritti e incunaboli. Info www.uffizi.it  

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