Giovedì 25 Aprile 2024

Lightyear, ecco perché la storia di Buzz è stata bandita in Arabia Saudita

Il motivo è un bacio fra due persone del medesimo sesso, in una scena che era stata tagliata e poi reinserita nel montaggio finale

Foto: Pixar/Disney

Foto: Pixar/Disney

La censura dell'Arabia Saudita ha colpito ancora: 'Lightyear', il prequel e spin-off della saga di 'Toy Story', non sarà distribuito nello stato arabo. Anche altri paesi del Medio Oriente pare siano orientati verso la medesima decisione, per esempio il Kuwait. La ragione è un bacio scambiato fra due personaggi del medesimo sesso, in particolare Hawthorne e la sua partner. Un momento che inizialmente era stato eliminato dal montaggio finale del film d'animazione e che è stato reinserito dopo l'obiezione degli impiegati di Pixar Animation, che aveva ricevuto vasto appoggio dal pubblico statunitense. 'Lightyear' diventa in questo modo l'ennesimo prodotto di casa Disney a cadere sotto la scure della censura nei paesi del Golfo Persico, a causa dell'attenzione per le tematiche LGBTQ. Era già successo a 'Doctor Strange nel multiverso della folla', che in aprile era stato osteggiato a causa di un momento nel quale si scopre che la super eroina America Chavez ha due madri. In precedenza era toccato a 'Eternals', per la presenza di una coppia del medesimo sesso e del primo supereroe gay a essere incluso nell'universo cinematografico Marvel. In quell'occasione una versione pesantemente tagliata poté uscire in alcune sale cinematografiche, ad esempio negli Emirati Arabi Uniti. Anche 'West Side Story' (il remake di Steven Spielberg) aveva subito la censura di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Kuwait e Bahrain. In questo caso perché il personaggio di Anybodys era presentato come transgender ed era interpretato da Iris Menas, che ha dichiarato di avere un'identità non binaria. Cioè di non riconoscersi nella distinzione netta fra identità di genere maschile e femminile. Al momento Walt Disney Company non ha diffuso comunicati ufficiali in risposta alla decisione riguardante 'Lightyear' e non è detto che lo farà. La questione è delicata, in termini aziendali e commerciali: le istanze di inclusività sono sempre più gradite in alcuni mercati internazionali, mentre in altri restano fieramente osteggiate. Le possibilità di rientrare nei costi e di generare profitti sono legate a queste dinamiche. Probabilmente, e con un pizzico di cinismo, Walt Disney Company sta cercando di tenere il piede in più scarpe: operazione talvolta impossibile, soprattutto se una scena che avevi tagliato in 'Lightyear' viene reinserita nel montaggio finale dopo le proteste di una parte del mercato di riferimento.

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