Giovani che lottano per fare diventare un lavoro la passione per la danza e il canto: una storia già raccontata molte volte, soprattutto in prodotti statunitensi, ma che in Italia abbiamo affrontato raramente: l'eccezione alla regola si intitola 'Backstage: dietro le quinte', film che esce in streaming su Amazon Prime Video giovedì 13 ottobre. Declina in salsa nostrana temi e situazioni rese immortali da classici come 'A Chorus Line', 'Flashdance' e 'Fame - Saranno famosi'. La critica non ha gridato al miracolo, ma ha riconosciuto elementi positivi.
'Backstage: dietro le quinte', tutto sul film
La trama ruota attorno alle interminabili audizioni in vista di un musical che andrà in scena al teatro Sistina di Roma. Si presentano 111 giovani. C'è chi danza, chi canta, chi fa entrambe le cose. La scrematura iniziale seleziona nove persone e sono loro a doversi confrontare per conquistare la ribalta: in scena c'è posto infatti per solo quattro artisti. La tensione sale, le vite personali si intrecciano con l'arte, nascono complicità e rivalità. Alla fine chi avrà l'occasione della vita? 'Backstage: dietro le quinte' è scritto da Roberto Proia, che si è fatto apprezzare per la trilogia romantica e agrodolce di 'Sul più bello'. Alla regia troviamo invece Cosimo Alemà, che in curriculum vanta un bel po' di videoclip musicali (per esempio con Marco Mengoni e Lacuna Coil), ha girato alcuni lungometraggi (ad esempio 'Zeta - Una storia hip-hop) e anche alcuni episodi della serie TV 'Un passo dal cielo'. Insomma, sa gestire musica e sentimenti. Il cast è un trionfo di volti giovani e interessanti: Giuseppe Futia, Beatrice Dellacasa, Riccardo Suarez, Geneme Tonini, Aurora Moroni, Ilaria Nestovito, Gianmarco Galati, Yuri Pascale e Matteo Giunchi.Le recensioni, cosa ne pensa la critica
La pesante eredità della tradizione statunitense, con i classici citati all'inizio di questo pezzo, ha influenzato i recensori nostrani. Di fatto, 'Backstage: dietro le quinte' non ha il medesimo impatto e fa propria una tradizione preesistente, piuttosto che per imporla al grande pubblico. Proia e Alemà si sono insomma mossi su un terreno che concede pochi margini di originalità. Però l'hanno fatto con mano sicura e questo è un bene. Peccato per alcuni personaggi poco sviluppati, che rischiano di scadere nella macchietta.Il trailer
è arrivato su WhatsApp
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro