Sono riscaldate dallo stesso sole, respirano la stessa aria fatta di salsedine, elicriso e lentischio. E quel mare che le accarezza ogni notte le culla e le protegge. C’è una forma di simbiosi tra la Sardegna e Anna, la protagonista che dà anche il titolo al nuovo film del regista palermitano Marco Amenta, in sala nell’isola già dal 6 e in tutta Italia da giovedì con Fandango, dopo essere passato fuori concorso alle Giornate degli autori della Mostra del cinema di Venezia 2023 e premiato in numerosi festival. Il film, girato interamente nell’Isola con cast quasi tutto sardo, si concentra sulla vita e la storia di Anna, interpretata da Rose Aste, una giovane donna pronta a lottare per se stessa e per la sua terra. Bella, selvaggia e magnetica come la natura della sua Sardegna, Anna vive al ritmo del respiro della terra.
Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla. "Ispirato a una storia vera accaduta in Sardegna qualche anno fa, Anna è una storia di resistenza contro il potere – spiega il regista – Il potere spregiudicato di un capitalismo cieco pronto a distruggere tutto si rispecchia nel potere di una società maschilista e prevaricatrice e combattendo l’una la protagonista combatte anche l’altra".
Anna, aggiunge Amenta, "è una donna che non vuole abbassare la testa, non vuole essere una vittima ma non è nemmeno un’eroina; per me era importante tratteggiare il ritratto di una donna reale, piena di difetti e fragilità lontano da ogni stereotipo". Caratteristiche che il regista ha trovato in Rose Aste. "Io – dice l’attrice – dal personaggio di Anna ho imparato cosa vuol dire davvero avere coraggio, non arrendersi; la capacità di affrontare il dolore con una forza che a me spesso manca".