Giovedì 25 Aprile 2024

Chiamatelo il Big Lebowski del BarLume "Il mio Beppe sogna ancora l’amore"

di Barbara Berti

"Beppe? È il Big Lebowski toscano: ha i suoi altarini, non naviga in buone acque, è un pigro cronico, un antieroe in perfetta forma". Così l’attore romano Stefano Fresi, 46 anni, presenta il suo Giuseppe "Beppe" Battaglia dei Delitti del BarLume, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar per la regia di Roan Johnson che torna con due nuove storie in prima tv l’11 e il 18 gennaio su Sky Cinema e in streaming su Now Tv.

Nei nuovi capitoli – Mare forza quattro e Tana liberi tutti, sempre ispirati ai romanzi di Marco Malvaldi (editi da Sellerio) – si susseguono dei casi che scuotono la quotidianità dell’immaginaria cittadina di Pineta (come sempre ambientata a Marciana Marina, sull’Isola d’Elba), chiamata a fare i conti con la pandemia che condizionerà la vita di tutti i suoi abitanti: dal Viviani (Filippo Timi), tornato in pianta stabile a Pineta, alla Tizi (Enrica Guidi), passando ai vecchietti del "quartetto uretra", capitanato da Emo (Alessandro Benvenuti), insieme a Pilade (Atos Davini), Gino (Marcello Marziali) e Aldo (Massimo Paganelli), senza dimenticare il commissario Fusco (Lucia Mascino), il capo della polizia Tassone (Michele Di Mauro) e l’assicuratore Paolo Pasquali (Corrado Guzzanti).

E Beppe come affronterà l’emergenza sanitaria?

"Male! Deve trascorrere la quarantena forzata con Pasquali che non gli dà tregua, criticandolo e stuzzicandolo in ogni occasione, mentre avrebbe voluto passare il periodo insieme alla Tizi che, invece, si riprende in casa il Viviani".

In questo triangolo, quante chance ha Beppe di conquistare la Tizi?

"C’è stato un momento in cui i due erano più vicini. Adesso Beppe è scoraggiato, spera di coronare il suo sogno d’amore ed è contento che tra lei e il Viviani ci sia “maretta”. Forse nella prossima stagione ci saranno sviluppi sentimentali, magari se il pubblico fa il tifo per Beppe allora gli sceneggiatori si convinceranno a scrivere questo lieto fine!".

Beppe e il Viviani che fratellastri sono?

"Sono ancora due persone che si conoscono poco o niente e per questo continuano i contrasti sia legati al bar, visto che Beppe non ha voglia di lavorare, sia per le questioni di cuore".

Il suo personaggio è entrato in punta di piedi nella quinta stagione quando uscì temporaneamente di scena Viviani-Timi, fino a quel momento fulcro delle storie: come ha vissuto quel momento?

"Sinceramente non ho mai sentito il peso o la responsabilità di sostituire Viviani anche perché Beppe è tutto un altro personaggio. Da sempre sono un fan del Delitti e di Timi per cui entrare nella famiglia del BarLume è stato per me motivo di orgoglio. Con il tempo il ruolo di Beppe è cambiato, così come quello degli altri protagonisti: oggi c’è un perfetto equilibrio corale".

Con il passare del tempo, la fiction si è piano piano allontanata dai racconti di Malvaldi...

"Credo che la serie abbia trovato una sua identità: gli spunti dei romanzi sono sempre alla base delle storie, ma la libertà di inventare e introdurre nuovi personaggi può dare qualcosa in più al pubblico".

A proposito di nuovi personaggi, un aggettivo per Guzzanti-Pasquali?

"Un veneto logorroico e truffaldino, in una parola straordinario. Lavorare con Guzzanti è una benedizione di Dio. Durante le riprese ci divertiamo come matti tra risate e battute: bisognerebbe fare uno show sul dietro le quinte del BarLume".

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