Giovedì 25 Aprile 2024

Zalone a teatro: "Putin, donne leader, famiglie gay e migranti. La mia libertà di satira"

Pausa dal cinema: il comico torna a tu per tu con il pubblico dopo undici anni. Parte stasera da Firenze il nuovo spettacolo 'Amore + Iva'

Roma, 8 novembre 2022 - "L’attualità? Certo che entrerà nello spettacolo. Ci sarà anche Putin: lo doppierò in dialetto di Bitonto". Checco Zalone apre stasera, al Palazzo Wanny di Firenze, in prima nazionale, il tour dello spettacolo Amore + Iva. Il suo ritorno a teatro, dopo 11 anni, dopo i record d’incassi dei suoi film: Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle, Quo vado? e Tolo Tolo. Firenze, Bologna, Ravenna, Milano – dove resterà per un mese intero, dal 20 dicembre. Tutta Italia e oltre confine: ci sono già date Svizzera. Ad oggi, sono più di centomila i biglietti prenotati.

Checco Zalone (Luca Medici), 45 anni: stasera debutta il suo nuovo show teatrale
Checco Zalone (Luca Medici), 45 anni: stasera debutta il suo nuovo show teatrale

Zalone, come dobbiamo immaginarlo, questo spettacolo?

"Come un Ted, uno di quegli incontri nei quali un personaggio parla a ruota libera. Parlerò di tutto: di adozioni, diritti civili, del tema delle donne con una parte di sano maschilismo perché abbiamo al governo una donna e il pubblico apprezza tantissimo, migranti: il tema dell’integrazione affrontato con il punto di vista di Mendel, padre della genetica. Ma farò anche un monologo in cui imito il maestro Riccardo Muti. Ho passato tante notti a guardare le trasmissioni in cui spiega l’opera lirica su Rai5! Certo lui vola alto. Ma io mi sono divertito tantissimo".

Ci sarà anche una parodia di Putin?

"Sì: lo porterò in scena citando Il grande dittatore di Chaplin, ma facendogli parlare un misto di fasanese e bitontino. Che davvero assomiglia al russo".

Ci saranno altri riferimenti alla guerra in Ucraina?

"L’ipocrisia borghese che ci ha pervasi... La storia di quella signora che voleva adottare una famiglia ucraina, ed era disperata perché erano finite: rimanevano solo famiglie siriane…".

Ha detto che parlerà anche di inclusione, diritti LGBTQ…

"Come no! Racconterò la storia di un’adozione, da parte di una famiglia arcobaleno, in un orfanotrofio di Predappio…".

Teme polemiche?

"Non temo le critiche, mi aspetto le polemiche sui social: peraltro sui social non ci sono, ma ho capito che questo alimenta il dibattito. Una sola volta ho sofferto per le critiche: quando ho fatto l’imitazione di Misseri, di cui mi sono pentito: era eccessiva. Da lì ho imparato a limitarmi: c’è un confine tra ciò che è simpatico e ciò che è inopportuno".

La scena della politica italiana è stata occupata da Giorgia Meloni. Come la vede?

"Beh, mi ha colpito la sua capacità di comunicazione. E in ogni caso, da Giorgia Meloni mi aspetto tanto: Berlusconi, nei suoi anni d’oro, ha dato da mangiare a tanti".

Ci saranno, nello show, omaggi un po’ speciali a personaggi della canzone...

"Ho scritto una canzone per Mina e Celentano, Arteriosclerosi. La storia di due persone di ottant’anni che si amano ogni giorno come il primo giorno, perché proprio non si riconoscono. Chissà perché, non l’hanno voluta cantare".

Enzo Jannacci...

"Ho aggiornato Vincenzina e la fabbrica: prima era un’ operaia venuta dal Sud ora è un’influencer. Da Vincenzina davanti alla fabbrica a Vincenzina davanti allo smartphone. Oggi comunque è molto più difficile trovare prede, i personaggi che si danno ai social sono meno interessanti. Ora è difficilissimo far ridere senza risultare banale, scontato".

Perché il titolo, Amore+Iva?

"Ho preso in prestito una frase di John Lennon: “L’amore che dai è uguale a quello che ricevi“. Una partita di giro".

Dopo i cineincassi record con i film, perché il teatro?

"Volevo ritrovare il vero contatto col pubblico. Nei teatri, non nei Palasport: non volevo che la gente mi vedesse sul maxischermo".

Cosa pensa della crisi delle sale?

"Ultimamente non sono andato a vedere film italiani. Certo, si sono moltiplicate le piattaforme, probabilmente i contenuti non sono all’altezza dei contenitori: ma mia madre, settantenne analogica, va con nonchalance su Prime o su Netflix. Ora però mi occupo di teatro".

Come ha passato la pandemia?

"Suonando il piano. I miei film hanno incassato molto, ma io non vivo una vita da ricco: l’unica cosa veramente costosa che possiedo è un pianoforte Fazioli. Sono un pianista mancato, come mi dice sempre il mio amico Francesco De Gregori. Il mio sogno sarebbe stato essere Bollani: invece sono solo Zalone".

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