Venerdì 26 Aprile 2024

Bartali, Mattotti e D'Alò: la sfida italiana al Cartoon Movie / FOTO

A Bordeaux cinque progetti made in Italy di lugometraggi animati. E "Ginettaccio" torna protagonista in Francia settant'anni dopo lo storioco Tour

Un'immagine della "Bicicletta di Bartali"

Un'immagine della "Bicicletta di Bartali"

6 marzo, 2018 - A 70 anni dalla storica vittoria nel Tour del France del 1948, Gino Bartali torna protagonista in Francia con un affascinante progetto a cartoni animati. L’occasione è il Cartoon Movie di Bordeaux (dal 7 al 9 marzo), l’appuntamento che presenta il meglio dei progetti europei di lungometraggi in animazione. Nella variegata presenza italiana, infatti, c’è "La bicicletta di Bartali. La speranza del domani", da un’idea di Israel Cesare Moscati, con la regia di Enrico Paolantonio, i disegni di Corrado Mastantuono, soggetto e sceneggiatura di Marco Beretta e Israel Cesare Moscati, musice di Marcello De Toffoli.

Gli altri progetti italiani presenti (cinque in tutto su un totale di sessanta) presentano nomi di primo piano come Lorenzo Mattotti e "L'invasione egli Orsi in Sicilia", dove l'artista bresciano (che da anni vive a Parigi) propone un'affascinante versione del racconto di Dino Buzzati, e come Enzo d’Alò con "A Greyhound of a Girl", tratto dall'omonimo libro di Roddy Doyle (pubblicato in Italia col titolo "La gita di mezzanotte"), una storia commovente e ironica sull'accettazione della morte con quattro generazioni di donne protagoniste, tra vita  terrena e aldilà. E poi ancora Francesco Filippini, giovane talento napoletano di Mad (i produttori de "L'arte della felicità" e "Gatta Cenerentola"), con il viaggio fantasioso di "Hope"e Nicola Contini con "Trip to Teulada".

Tornando al progetto su Bartali, coprodotto da Lynx Multimedia Factory e Rai Ragazzi, al centro c’è una bicicletta “magica” e vincente sulle strade del grande ciclismo mondiale e su quelle del cuore, del coraggio e della solidarietà. Protagonista è, infatti, la bicicletta di Bartali legata non solo ai suoi successi come grande ciclista, ma anche a una vicenda che testimonia come “Ginettaccio“ sia stato anche un campione di umanità. In uno dei periodi più bui della storia italiana, negli anni ’43/’44 Bartali aderì a una rete clandestina per salvare centinaia di persone, soprattutto di religione ebraica, dalla barbarie nazifascista, trasportando, proprio con la sua bicicletta, documenti falsi destinati a far scappare i perseguitati. Un altruismo coraggioso e silenzioso («Il bene si fa e non si dice», era uno dei motti a cui è stato sempre fedele) che gli valse nel 2013 il titolo di “Giusto tra le nazioni“ dallo Yad Vashem (il Memoriale della Shoah di Gerusalemme), assegnato ai non ebrei i quali, mettendo a repentaglio la propria vita, hanno salvato gli ebrei.

Nel lungometraggio (al momento ancora nella fase progettuale, ma con prospettive incoraggianti) il campione regala la sua bicicletta a un artigiano, proprio uno degli ebrei salvati dal suo eroismo, che poi emigra in Israele. L’artigiano trasmette la passione per il ciclismo al nipote David e proprio grazie a lui la bicicletta tornerà in attività in un racconto che unirà il ragazzino ebreo e il suo amico arabo, una storia dove sport e solidarietà riescono a vincere le reciproche diffidenze delle due comunità. Così, questo lungometraggio che rende omaggio al mito di Bartali comincia la sua avventura internazionale proprio dalla Francia, 70 anni, dopo, ma un’altra felice coincidenza può spingere questo progetto dell’animazione made in Italy verso una volata vincente: il Giro d’Italia 2018 prenderà il via da Gerusalemme nel nome di Gino Bartali, con tre tappe dal 4 al 6 maggio. Sarebbe un peccato non cogliere l’occasione di lanciare il cartoon proprio in questa occasione.

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