Martedì 23 Aprile 2024

Branagh a Venezia: un settembre giallo Poirot

Il regista e attore presenta il terzo film della sua saga tratta da Agatha Christie, ispirato alla “Strage degli innocenti“ e girato in Italia

Branagh a Venezia: un settembre giallo Poirot

Branagh a Venezia: un settembre giallo Poirot

di Elettra Bernacchini

L’Hercule Poirot di Kenneth Branagh questa volta si sposterà in una Venezia intrisa di soprannaturale. Il pubblico del CinemaCon 2023 in corso a Las Vegas ha avuto la fortuna di assistere al primo trailer di A Haunting in Venice, il terzo film diretto e interpretato dal premio Oscar per la sua saga ispirata ai classici di Agatha Christie. Il romanzo di riferimento è Hallowe’en Party, tradotto in italiano come Poirot e la strage degli innocenti, pubblicato per la prima volta nel 1969 e citato nel precedente Belfast (2021), film semi-autobiografico che è valso a Branagh la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.

Nella scena ambientata nel giorno di Natale, la madre del protagonista, interpretata da Caitríona Balfe, riceve in regalo proprio il libro della Christie. Il riferimento non è casuale. "Mia madre – ha spiegato l’attore 62enne all’Hollywood Repoter – a un certo punto della sua vita, a 40 anni, si è appassionata alle storie di Agatha Christie". Su idea dello sceneggiatore Michael Green – che ha scritto anche i primi due capitoli della saga di Poirot interpretata al cinema da Branagh, Assassinio sull’Orient Express (2017) e Morte sul Nilo (2022) – la storia, originariamente ambientata nella campagna inglese, è stata spostata a Venezia, dove Poirot avrà a che fare anche con una strana seduta spiritica. Completano il cast Jude Hill e Jamie Dornan, irlandesi come Kenneth Branagh e presenti già in Belfast, l’attrice premio Oscar 2023 per Everything Everywhere All at Once Michelle Yeoh e ancora Tina Fey, Kyle Allen, Camille Cottin, Kelly Reilly e il nostro Riccardo Scamarcio.

Non era scontato che l’attore e regista inglese, 62 anni, tornasse a vestire i panni del famoso investigatore: mentre Assassinio sull’Orient-Express è stato un grandissimo successo, il successivo Assassinio sul Nilo è incappato in una serie di problemi. Prima il ritardo per via del Covid, poi le accuse di molestie sessuali a carico di Armie Hammer (lanciato da Guadagnino al fianco di Timothee Chalamet in Chiamami col tuo nome ma finito sulla lista nera di Hollywood perché avrebbe persino minacciato alcune partner di essere atttratto dal cannibalismo), interprete di Simon Doyle nel film: alla fine la pellicola è uscita a febbraio 2022, ha incassato 130 milioni di dollari e ha ricevuto recensioni tutto sommato buone. Per Branagh il bilancio del secondo film – nonostante le sfortune – è stato alla fine positivo, e il suo ormai consolidato rapporto con Disney e 20th Century Fox ha fatto il resto. "È una prova – ha aggiunto il regista – dell’interesse del pubblico per gli intrecci narrativi a base di omicidio dell’amore per Agatha Christie".

A Haunting in Venice, che in Italia dovrebbe arrivare in sala a settembre 2023, metterà insieme i tipici elementi del giallo con alcuni tratti dell’horror, un altro genere che Kenneth Branagh ha già affrontato da regista in Frankenstein di Mary Shelley (1994). "Il film e la storia non sono però così gotici come potrebbero sembrare", ha detto l’attore. "C’è, senza dubbio, il mistero. Un personaggio a un certo punto afferma: “Le storie spaventose rendono la vita meno spaventosa“, ma possono sicuramente rendere memorabile l’esperienza al cinema". L’obiettivo, dunque, è far appassionare lo spettatore, farlo diventare a sua volta un detective: con Agatha Christie come garanzia, il divertimento è assicurato.

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