Voleva il suo Guggenheim? Alla fine, Bordeaux l’ha avuto, in una zona incantevole, lungo le rive della Garonne. E con una forma assai bizzarra: una vera e propria cattedrale di 10 piani che ricorda un bicchiere mosso prima della degustazione o la forma di una caraffa e che fa della Cité du Vin (foto: ANAKA-XTU architects), l’indiscutibile simbolo della capitale della Nouvelle-Aquitaine, famosa per i grandi crus prodotti e per la sua capacità di essere il faro dell’enologia mondiale. E lo si può ben notare in questa strepitosa ’Città del Vino’, vetrina della viticoltura locale ma anche di quella globale.
Una meraviglia: spazi espositivi che indagano sulla civiltà del vino dai tempi degli antichi Egizi; aree che interpretano la percezione collettiva sugli effetti del ’bere bene e buono’; sezioni dove si analizzano le connessioni tra Bacco e Venere, tra vino e potere. Un gigantesco carapace di vetro e alluminio che cattura la luce variabile del giorno e, all’interno, invita a effettuare un viaggio di 8mila anni attraverso la civiltà del vino, tra 19 aree tematiche, installazioni e maxi-video. Con finale meritato: al buffet dove conoscere i segreti di una corretta degustazione; al ristorante panoramico dove gustare la buona cucina del Bordelais; nel concept-store con le migliori etichette del pianeta. O al Belvedere con affaccio su Bordeaux. Info su www.laciteduvin.com
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