
L'astronauta Tim Peake
Roma, 7 giugno 2018 - Fare l'astronauta, raggiungere la Luna, volare intorno al nostro pianeta. Chi è che da bambino non ha avuto questo sogno? Poi, da adulti, il sogno è rimpiazzato dalla razionalità: «È una carriera riservata ai ‘supereroi’ e io non lo sono» ci convinciamo. Ma invece, a dirla davvero tutta, in un posto nascosto del cuore di chi è davvero appassionato di spazio, sopravvive una vocina inconfessabile che sussurra: «Se avessi provato magari avrei potuto farcela. In fondo sono abbastanza matto e speciale per riuscirci». Da adesso in poi, questo rimpianto non attanaglierà più chi sogna di fare l’astronauta. Il cosmonauta inglese Tim Peake, 46 anni, membro della Stazione spaziale internazionale ha infatti svelato, nel suo ‘Libro dei test di selezione per astronauti: hai quello che ci vuole?’ quali sono le cento prove che devono superare gli aspiranti viaggiatori dello spazio. I lettori di qualsiasi età possono tentare di superarle per vedere se sono in grado di accedere al rigoroso programma di selezione e addestramento dell’Agenzia spaziale europea. Il libro è uscito proprio in collaborazione con l’Esa. Dai test emerge che per diventare astronauti serve, innanzitutto, una buona dose di conoscenza della fisica, oltre a un’ottima padronanza delle lingue straniere. I cosmonauti che entrano nella Stazione spaziale internazionale, infatti, arrivano da diversi continenti: quindi è necessario saper parlare correttamente inglese e russo. Nei 100 test del libro ci sono poi tanti enigmi di logica, come quello che chiede di trovare le figure mancanti all’interno di una sequenza, oppure quiz di fisica, come quello di calcolare la velocità di rotazione di alcune ruote. Non mancano quesiti di grammatica, matematica e chimica. Peake ha battuto 9mila candidati per partecipare al programma di addestramento per astronauti dell’Esa. L’astronauta – che ha condiviso alcuni rompicapo della selezione sulla sua pagina Twitter – ha superato rigorosi test accademici per mesi, prima di poter salire a bordo della Stazione spaziale internazionale nel 2015 e ha terminato la sua missione di 186 giorni nel 2016. Una fatica, quella delle prove per accedere allo spazio che è stata ampiamente ripagata dal traguardo raggiunto. "La selezione degli astronauti è stata una delle sfide più difficili che ho dovuto superare – racconta – , ma la ricompensa è stata una delle più eccitanti esperienze di vita che si possano immaginare". La chiave per superare i duri test dell’Esa non è solo la preparazione e l’intuizione ma anche il riuscire a pensare fuori dagli schemi: sono quesiti affascinanti e sorprendenti, con puzzle di memoria visiva e percezione, problemi mentali, quiz psicologici ed esercizi di gruppo e di leadership. Ma non solo, c’è poi la parte pratica, come dimostrare abilità nella sopravvivenza e superare esami fisici e medici. Insomma fare l’astronauta si conferma uno dei mestieri più difficili del mondo e per qualcuno, forse, era meglio continuare a sognare che, in una vita parallela, fosse un traguardo raggiungibile.