
Gatto di razza europeo
La lingua giapponese trabocca di parole ed espressioni singolari fino al magico, che sintetizzano con straordinaria pregnanza modi e mondi di una cultura millenaria eppure sempre gravida di sorprese.
È il caso di “neko bungaku“, la letteratura dei gatti. In questo caso la magia evocativa è almeno doppia, dal momento che il gatto nel mondo nipponico, da sempre, non è un semplice animale domestico. Che siano yamameko, gatti di montagna, bakeneko o mekomata, gatti yokai ossia creature soprannaturali simili a mostri, demoni, apparizioni o spettri, oppure ancora il famoso gatto portafortuna, il manekineko, icona tra cult e pop della giapponesità, si tratta in tutti i casi di esseri speciali, misteriosi, perfino in grado di vedere oltre la vita, che sgattaiolano (è la parola giusta), tra le righe di fiabe e leggende, bladerunners sulla linea dell’impossibile, in equilibrio tra sapienza, tradizione e folklore.
Con A ogni gatto il suo autore (Lindau), Fabiola Palmeri ci regala un viaggio letterario singolare e affascinante.
D’altronde, è una insider di lungo corso della cultura nipponica e della sua divulgazione. Giornalista, scrittrice e studiosa della cultura del Sol Levante, dove è a lungo vissuta, lavorando tra l’altro, nella redazione di Radio Japan della NHK di Tokio, Palmeri è curatrice della serie di webinar pop-culturali per la Fondazione Italia - Giappone. È, inoltre già autrice di Fiabe del Sole più a Est (Effatà), Come un sushi fuor d’acqua (La Corte editore).
A ogni gatto il suo autore conduce il lettore, riga dopo riga, tra le tappe di un viaggio in cui il gatto diventa chiave di lettura per esplorare l’animo umano riflesso nelle opere di grandi scrittori. Non si tratta semplicemente, quindi, di un libro sui gatti nella letteratura, ma di un raffinato, ricercato intreccio tra biografie d’autore, curiosità feline e pregiate riflessioni culturali, declinato attraverso un registro senz’altro colto ma nel contempo accessibile, ironico e coinvolgente.
Palmeri, che con quest’opera si è aggiudicata il Premio Umberto Agnelli 2025, porta alla luce storie poco note o completamente inedite che vedono i gatti come compagni, muse, simboli o protagonisti delle pagine scritte. Da Murakami a Colette, da Bukowski a Doris Lessing, il lettore si muove in compagnia di scrittori e dei loro amati felini, riscoprendo opere amate o scoprendone di nuove. E appare inevitabile l’invito alla rilettura: tante delle storie citate acquistano nuova luce se ripercorse attraverso la presenza e lo spirito, libero e indipendente, di un magico, imprevedibile, splendido Neko.