Milano, 4 giugno 2025 – Fabio Rovazzi a 360 gradi a ‘Supernova’, il podcast condotto da Alessandro Cattelan. Nella puntata disponibile da domani, giovedì 5 giugno, il 31enne cantautore milanese ha raccontato del suo rapporto con il mondo della tecnologia, del nuovo singolo realizzato con Dani Faiv e Paola Iezzi ‘Red flag’ e della polemica che l’ha visto protagonista insieme al sindaco di Milano Beppe Sala.

“Twitch è un covo di pazzi, ne adoro tanti, ma è rimasto una nicchia. Oggi succedono cose per cui il mondo normale non capisce perché vengono dette quelle cose”. “Come il litigio fra Fedez e Blur” ha aggiunto il conduttore Cattelan. “Siamo in un grande momento di transizione dove non è stato regolamentato niente, dove con gli smartphone si può fare di tutto e questo è straordinario. Pur essendo devastante – ha proseguito Rovazzi -. Stiamo vivendo come nella preistoria con il primo che ha tirato la ruota giù dalla collina. E’ inquietantissimo. E’ tutto assurdo. Spesso ne va della dignità, però io trovo a volte affascinante che alcune persone si inventino un lavoro con i social”.
“Una cosa mi dà fastidio di Twitch: il fatto che quando accedi al social hai i creator in ordine di spettatori, quindi già così nasce una competizione. Quello non è un ambiente sano, tutto è un po’ pesante. Rimanere chiusi in casa a intrattenere da soli, senza avere un’interazione umana è una cosa un po’ particolare. Quella roba è il futuro, non so di cosa ma è l’inizio di qualcosa che sarà. Siamo ancora in una fase larvale" ha spiegato aggiungendo: “E comunque i brainrot non fanno ridere, se tu ridi a ‘Ballerina cappuccina’ sei un co…e”.
A inizio maggio è uscito ‘Red flag’, il singolo che vede Fabio Rovazzi collaborare con Dani Faiv e Paola Iezzi: “La trovo una canzone molto divertente, l’argomento è super simpatico. Quello delle relazioni tossiche può essere un tema anche piuttosto pericoloso da trattare, però vorrei passare un’estate serena, l’anno scorso ho litigato con tutta la Giunta di Milano, con il sindaco Sala”.
Inevitabile, quindi, per Alessandro Cattelan puntare l’attenzione sulle polemiche che hanno travolto il cantautore milanese a maggio dell’anno scorso, quando Fabio Rovazzi ha diffuso sui social un video che testimoniava il furto del suo cellulare. Video che era in realtà uno spot per il brano che sarebbe uscito di lì a poco. “Abbiamo sensibilizzato… Io ormai giro in centro e posso dire che è come essere a Beverly Hills – ha ironizzato l’artista milanese -. Come quando c’erano gli assembramenti sui Navigli: sono andati con la polizia, hanno liberato la vita, fatto la foto, poi sono andati via e la strada si è riempita di nuovo. Ed è tutto così, comunque”. “Però quella polemica mi ha fatto molto ridere, perché l’hanno presa molto seriamente – ha ricordato Rovazzi -. E’ durata almeno tre settimane piene. Bello, è stato divertente. Non è quello che amo fare nella mia vita. Io tendo ad evitarlo. C’è chi ci vive, ma non io. Mi è dispiaciuto, perché avrebbero (dall’Amministrazione comunale, ndr) potuto chiamarmi. So che a volte se faccio delle cose posso avere una risonanza, però hanno aperto i tg sul fatto che mi avevano rubato il telefono: ma che notizia è? Poi ero imbarazzatissimo perché non sapevo come dire che era finto. Il mio telefono era pieno di messaggi, c’era Valerio Staffelli sotto casa che mi voleva dare il Tapiro. Io mi sono consegnato subito e non ho voluto partecipare a nessuna polemica. La cosa che mi ha fatto più sentire in colpa è stato che sono salito a casa e un brand mi aveva regalato tanti telefoni”.