Mercoledì 2 Ottobre 2024
ILARIA VALLERINI
Magazine

Angelina Mango e l’elogio della noia, ma la maggior parte di noi soffre di Fomo. Ecco cos’è

In passato Victoria de Angelis dei Maneskin si è messa a nudo raccontando di essere affetta da questa particolare sindrome sempre più diffusa tra i giovani. Ne abbiamo parlato con la psicologa e psicoterapeuta Simona Cotroneo

Roma, 12 febbraio 2024 – “Non si deve aver paura della noia: va accolta, è importante, come tutti i sentimenti che ci portano giù, in fondo”. Angelina Mango vince Sanremo 2024 con un tema attualissimo. Così attuale che in gara erano ben due le canzoni sulla noia (l’altro brano era quello dei Santi Francesi). “La noia non va combattuta: è tempo prezioso da dedicare a noi stessi. E nei momenti difficili, dobbiamo ballarci sopra”, ha detto l’artista lucana. La sua è un’accezione positiva di un sentimento che spesso invece viene rifuggito. Al polo opposto c’è la Fomo (Fear of missing out), ovvero una forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere sempre in contatto con le attività che fanno le altre persone e dalla paura di perdersi nulla e quindi di rimanere “indietro”. In passato è stata Victoria de Angelis, la bassista dei Maneskin, a mettersi a nudo raccontando di soffrire di Fomo. "Devo uscire tutti i giorni per forza, anche se sono stanchissima, perché altrimenti ho paura di perdermi qualcosa”, aveva rivelato l’artista ai microfoni di Radio Dj. Insomma una sorta di ‘yes man’, ma cosa c’è dietro? Lo abbiamo chiesto alla psicologa e psicoterapeuta Simona Cotroneo, esperta nella prevenzione del disagio giovanile.

Angelina Mango vince Sanremo con 'La noia' (Ansa)
Angelina Mango vince Sanremo con 'La noia' (Ansa)

"La maggior parte di noi oggi soffre di Fomo. Ecco che l’argomento scelto da Angelina Mango diventa un importante spunto di riflessione”.

Cos’è la noia?

"La noia è un momento di attesa che ci prepara ad accogliere qualcosa di nuovo”.

I giovani riescono ad apprezzarla ancora? 

"Sempre più spesso viene vissuta come un sacrilegio. Riempire il tempo significa evitare di confrontarsi con il dolore e la sofferenza che vengono anestetizzati a tutti i costi. In questo modo le azioni sono guidate dall’impulso e in certi casi possono sfociare in derive preoccupanti”.

Perché ci sentiamo quasi ‘obbligati’ a riempire il nostro tempo? 

"Il fare è strettamente connesso all’essere: ‘se non fai non sei’. Si risponde quindi al bisogno di essere riconosciuti e valorizzati dalla società. Purtroppo questa corsa incessante provoca stati di ansia e attacchi di panico sempre più frequenti, anche per cose banali”.

Le aspettative dei genitori in che modo influiscono sulla psiche dei ragazzi? 

"Programmare il tempo libero dei propri figli senza lasciare spazio alla noia può essere controproducente. I giovani hanno bisogno di essere educati a vivere anche un tempo vuoto e libero. E’ inoltre una sorta di ‘medicina’ alla carenza di creatività che affligge sempre più spesso i nostri ragazzi, che se liberi di creare si trovano disorientati”. 

‘La noia’ di Mango ci insegna anche ad accogliere e a comprendere la sofferenza. Lei stessa ha sofferto la perdita del padre in giovane età…

"La noia apre alla riflessione e all’ascolto dei sentimenti. Dal tempo che dedichiamo a noi stessi, come spiega bene Mango, può nascere qualcosa di nuovo”.