Giovedì 25 Aprile 2024

INSOLITO EDEN TRA GARGANO E MONTI DAUNI

Dal blu della laguna alle pianure di campi coltivati e ai trabocchi dei pescatori dove passeggiare nella storia o percorrere in kayak i canali tra pini ed eucalipti

Masseria

Masseria

Ognuno può trovare il proprio itinerario ideale in questa parte di Puglia ancora sconosciuta al turismo di massa. A partire dal magico mondo delle lagune di Lesina e Varano. In autunno diventano il crocevia delle migrazioni di uccelli verso l’Africa e sono i luoghi ideali per chi ama la fotografia.

Ma anche per chi si cimenta in pagaiate con canoa e kayak, percorrendo i canali tra pini, eucalipti e canneti, i colori di questa stagione regalano superbe prospettive. Meno di 30 chilometri di terra elementare e bellissima, fertile e lineare portano a San Severo. Dribblando un palazzo e l’altro della città si coglie la ricercatezza dei dettagli che arricchiscono Palazzo Ripoli e Palazzo Carafa, che confermano la straordinaria prosperità dell’economia rurale settecentesca.

Poi ecco Lucera, affascinante città appoggiata su tre colli su cui si posizionano l’anfiteatro del I secolo avanti Cristo, la fortezza svevo-angioina che circonda la dimora di Federico II e il centro storico attuale con la basilica cattedrale. Nelle vicinanze delle masserie si incontrano greggi di pecore di razza Gentile di Puglia con il cui latte si ottengono squisiti formaggi. Si attraversano morbide colline poi colli sempre più alti e villaggi appollaiati prima di raggiungere Faeto, dove è ancora viva la parlata franco-provenzale introdotta dai soldati dell’esercito di Carlo I d’Angiò nel Duecento. Le condizioni ambientali particolarissime e un caratteristico terreno generano golose lenticchie e piccoli fagioli bianchi, detti tondini. Percorsi attrezzati permettono di effettuare escursioni a cavallo in una natura intonsa. Sosta a Troia per le sue mirabili chiese e il rosone della cattedrale prima di dirigersi a Foggia. Tra i vicoli del borgo antico e le piazze il profumo delle cartellate, nastri di pasta avvolta su se stessa che forma una sorta di rosa fritta e immersa in vincotto, miele e spolverata di cannella.

A Siponto la basilica di Santa Maria Maggiore affascina grazie al crogiolo di stili architettonici presenti nella facciata mentre una imponente struttura di rete metallica, come un ologramma, ricostruisce la vicina chiesa andata perduta. Le sconfinate spiagge di Manfredonia, generose di sole anche in ottobre, sono a pochi minuti.

SAN NICANDRO GARGANICO

Grotte, laghi

e sorgenti

Tra i laghi di Lesina e di Varano si trova San Nicandro Garganico, al centro di una natura caratterizzata da grotte e sorgenti. A sud dell’abitato si trova la dolina Pozzatina, la più grande d’Europa. Le strette vie nel cuore del paese vanno invece percorse alla ricerca delle impronte dei domini bizantino e spagnolo, prima di arrivare al castello, d’impianto normanno-aragonese. Al suo interno la delicata loggia rinascimentale. L’appuntamento con la storia continua nel vicino museo. Qui si trovano esposti i reperti protostorici provenienti dal Monte Devio e da Torre Mileto, sul mare, da dove sembra di toccare con un dito le isole Tremiti.

 

I TRATTURI

Autostrade verdi

I tratturi sono piste di terra battuta o pietrose lungo le quali si spostavano gli armenti in transumanze di anche 200 chilometri. Molti di questi percorsi avevano come punto d’arrivo Foggia, in quanto nel 1447 Alfonso I d’Aragona stabilì che il commercio della lana potesse avvenire esclusivamente nel capoluogo dauno, anche al fine di assicurarsi l’esazione del tributo. Il forzoso monopolio consentì alla lana di Foggia di competere con successo nei mercati europei e sostenere le nascenti industrie di pannilana di Firenze e Venezia. La fine della transumanza lungo i tratturi avvenne di fatto con la legge napoleonica del 1806 e l’arrivo di treno e camion ne decretò il definitivo abbandono. Oggi alcune di quelle piste si possono percorrere in mountain bike (leviedellatransumanza.org).

 

TRA VIESTE E PESCHICI

Peschi e mangi nei trabocchi

Sul Gargano, tra Vieste e Peschici, si possono ammirare i trabocchi, singolari macchine da pesca dalla forma di palafitta costruiti in legno. Grazie alle catture effettuate da riva assicuravano la sussistenza d’intere famiglia indipendentemente dalle condizioni del mare. Sulla piattaforma protesa a mare e assicurata alla roccia tramite pali di legno si incastrano i bracci che sostengono le reti. Di solito due uomini avvistavano il pesce e due erano impiegati nel movimentare le reti. Dal forte impatto turistico, alcuni sono stati trasformati in caratteristici ristoranti.

 

ORSARA DI PUGLIA

Una sosta in masseria

Tra Faeto e Troia è possibile organizzare un’escursione gastronomica a Orsara di Puglia, tra colline coltivate a cereali e ulivo. Il borgo è noto per la produzione di noci e nocciole, fagioli e ceci. Ma si può anche vedere al lavoro un forno del 1520 alimentato a paglia nel quale si cuociono pane e taralli. Nelle masserie è ben nota la preparazione di caciocavallo e formaggi tenaci, che si placano con l’arrivo in tavola di una bottiglia di Tuccanese, vitigno locale a bacca rossa dall’aroma intenso e profondo. Merita visita il piccolo museo civico. In esposizione ceramiche, lucerne e monili in terracotta del II millennio avanti Cristo provenienti dalla località di Sterparo Nuovo.