Giovedì 25 Aprile 2024

Fermo, da qui si domina la terra di marca

Da piazza del Duomo che domina la città inerpicata sul colle del Grifalco lo sguardo spazia fino a perdersi nell’Adriatico. Poi scendendo nella città si apprezza l’architettura dei palazzi e delle piazze segnate dai passaggi attraverso la storia

Fermo, da qui si domina la terra di marca

Fermo, da qui si domina la terra di marca

Il Duomo, dedicato alla Vergine Assunta, è il pinnacolo della città di Fermo. Sorge sul colle del Girfalco. Dalla torre, si coglie, intera, la Terra di Marca. Dal mare Adriatico, prima di Cristo, scendevano le chiatte cariche di ambra che gli insuperabili orafi di Belmonte Piceno trasformavano in fini gioielli. Sempre dal mare, dopo il 1200, arrivava il Bucintoro. La reggia galleggiante di Venezia prendeva a bordo i nobili veneti scelti come podestà di Fermo e in tre casi eletti dogi della Serenissima. 

Fermo possiede grandi eredità. I resti delle mura megalitiche parlano dei Piceni, il teatro all’aperto e le grandiose Cisterne (trenta stanze sotterranee per uso idrico) dei Romani, il Palazzo dei Priori del Medio Evo, i Palazzi agrari di corso Cavour e Cefalonia del Rinascimento, la grande piazza del Popolo ricorda il dominio degli Sforza e l’arrivo di Bianca Maria Visconti. Nel Museo diocesano, la Casula di Thomas Becket racconta l’amicizia da studente dell’arcivescovo di Canterbury con il vescovo di Fermo Presbitero. La chiesa di San Domenico fu costruita dopo il passaggio del santo omonimo. La Biblioteca civica Spezioli, con i suoi 350 mila volumi, le 15 mila cinquecentine, le lettere di Colombo, documenta la cultura di questa terra e la sua antichissima università. 

Da est a ovest, scorgiamo Torre di Palme, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove esisteva un Navale Piceno- Romano importante; Monterubbiano, dove approdarono i giovani sabini della Primavera sacra; la vallata dell’Aso, ricca di frutta; i Sibillini con la Sibilla (terza montagna), il suo antro e le leggende che ispirarono Wagner; il fiume Tenna (Tinna) che richiama gli Etruschi; Santa Vittoria in Matenano da dove partì la rivoluzione agricola dei Benedettini-Farfensi; Montegiorgio, dove operò frate Ugolino che scrisse I Fioretti di san Francesco. Una ciclabile unisce la vivace Porto Sant’Elpidio a Lido di Fermo. Da Porto San Giorgio a Pedaso e fino ai monti ne sorgerà un’altra. Mentre un’ippovia dal santuario di Santa Maria a mare di Fermo raggiunge il santuario della Madonna dell’Ambro. Terra di scoperte.