Venerdì 26 Aprile 2024

"Stupro? No, fu sonnambulismo sessuale". La procura archiviò il caso, ma ora si scusa

Gran Bretagna: il caso della 24enne Jade McCrossen-Nethercott che ora chiede un risarcimento danni

La sede della Corte di Giustizia a Londra (Ansa)

La sede della Corte di Giustizia a Londra (Ansa)

Londra, 5 ottobre 2022 - Dopo tre anni dalla denuncia di stupro le sono arrivate le scuse da parte della Procura della Corona che aveva archiviato il suo caso come "sonnambulismo sessuale". Una magra consolazione per la 24enne inglese Jade McCrossen-Nethercott, la cui vicenda viene raccontata oggi alla Bbc da lei stessa perché si augura che parlarne impedisca ad altri di vivere la stessa esperienza.

La denuncia di Jade arriva dopo una notte passata a casa di amici a Londra: lei racconta di essersi addormentata vestita sul divano dopo una serata in gruppo con bevute di prosecco ma di essersi svegliata seminuda, senza pantaloni e mutandine, con il reggiseno slacciato e la collana rotta e a terra. La ragazza ha la sensazione di essere stata violentata e affronta l'uomo che era rimasto in casa, il quale si limita a risponderle: "Credevo che fossi sveglia", per poi svignarsela. 

Tre anni dopo, a pochi giorni dal processo al presunto stupratore, la giovane viene convocata in Procura dove le spiegano che il caso veniva archiviato perché due esperti (senza peraltro mai visitarla) avevano ritenuto che potesse soffrire di 'sexsomnia', un disturbo del sonno riconosciuto dalla medicina in cui si mettono in atto comportamenti sessuali, senza consapevolezza o intenzione, durante il riposo notturno. Uno di loro aveva sostenuto che potesse addirittura aver avuto gli occhi aperti e mostrato piacere durante il rapporto. 

Normalmente gli episodi di 'sexsomnia' si verificano quando una persona è in fase di sonno profondo e si risveglia parzialmente per avere contatti o rapporti sessuali rimanendo per lo più addormentata, poi però al risveglio non se ne ricorda. Nel caso di Jade l'appiglio alla Procura della Corona era dato dal fatto che la ragazza avesse detto di aver avuto un paio di episodi di sonnambulismo da adolescente rispondendo auna domanda dell'agente che stava raccogliendo la sua denuncia.

Insomma nulla da fare. Ma Jade non si è arresa e ha presentato un ricorso per contestare l'archiviazione. Ha consultato a sua volta un esperto del sonno, Irshaad Ebrahim del London Sleep Centre e insistito che aveva avuto due relazioni durature, protrattesi su un arco di 13 anni, e una cosa simile non le era mai accaduta. "Non vedo perché mi sarebbe dovuto capitare proprio con qualcuno con cui non avrei mai acconsentito a fare sesso", ha affermato. 

Dopo alcuni test del sonno, l'esperto non è stato però in grado di escludere in modo categorico che Jade possa aver avuto un episodio di 'sexsomnia'. Il suo avvocato, Allison Summers, le ha spiegato che il sonnambulismo sessuale (condizioni molto più frequente negli uomini) è stato spesso usato da chi è accusato di stupro come scriminante per sfuggire a una condanna per violenza. Tuttavia il fatto che nel suo caso non si potesse escludere un simile episodio da parte della vittima rendeva improbabile un verdetto di colpevolezza. 

Invece il procuratore capo ha deciso di condurre un riesame indipendente del caso e le ha dato ragione, anche se ormai non poteva riaprire l'inchiesta perché la legge esclude che si possa procedere due volte per lo stesso reato. A suo avviso l'accusa di stupro doveva approdare in tribunale e, a cuo dire, "era più probabile che la giuria arrivasse a una condanna che a un'assoluzione". "Mi scuso senza riserve da parte della Procura della Corona anche se comprendo che questo le sarà di scarsa consolazione", ha affermato.

A Jade, che nel frattempo ha deciso di chiedere un risarcimento danni alla Procura, va senza dubbio il merito di non essersi arresa e di aver evidenziato il malfunzionamento di un sistema che "dovrebbe proteggere e ha sbagliato, per sua stessa ammissione". Nel 2021 in Gran Bretagna appena l'1,3% delle denunce di violenza sessuale hanno portato all'incriminazione dei presunti responsabili.