Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, dinastia Assad. Spietati in doppiopetto

Dal patriarca Hafez all’attuale presidente. Il ruolo chiave delle First Lady

Bashar Assad con Vladimir Putin (Ansa)

Bashar Assad con Vladimir Putin (Ansa)

Roma, 15 aprile 2018 - Carnefice e gentiluomo, Bashar Assad, che impera sulla Siria, e sua moglie Asma, era la Lady Diana d’Oriente e oggi la strega di Damasco. Giudizi mai così contrastanti. Lui, 53 anni, ha la taglia di Anthony Perkins, molto alto (un metro e 89 centimetri) e filiforme, agli incontri internazionali appare in un doppiopetto fin troppo antiquato. Lei è nata a Londra, educata in un college anglicano e alla mattina prima delle lezioni pregava con le compagne. Bashar ereditò il potere nel Duemila e lo stesso anno sposò Asma Akhras, figlia di una diplomatica siriana e di un cardiochirurgo.   Oggi hanno tre figli adolescenti e le mani che grondano sangue, secondo molti ma non per tutti. Bashar, un dittatore sanguinario, eppure resiste da sette anni contro i ribelli e gli attacchi occidentali. Grazie all’appoggio di Putin? Non basterebbe, ma non basta neanche a cambiare giudizio. In Oriente qualcuno ti ama anche perché sei spietato. La dinastia degli Assad (al Assad, il leone) domina la Siria da decenni. Nel 1963, il partito Baath, laico e nazionalista, con l’appoggio dei militari conquistò il potere con un colpo di Stato. Tra i capi, Hafez Assad, 33 anni, il padre di Bashar, un ufficiale di povera famiglia, che apparteneva alla minoranza religiosa degli alawiti. Nel 1971 riuscì a farsi nominare presidente, dopo aver eliminato i rivali. Cominciò a governare come un monarca assoluto, chi osava opporsi spariva. Nel 1982 Hafez soffocò nel sangue la rivolta degli islamisti iniziata ad Hama. I morti furono decine di migliaia. La Siria di Hafez visse nel terrore del Mukhabarat, gli onnipresenti servizi segreti. I suoi agenti spesso erano addestrati in Europa, ma controllavano la società. Gli oppositori eliminati dal Mukhabarat sarebbero 50mila, forse il doppio. In questo clima è cresciuto Bashar, ma senza essere educato militarmente secondo la tradizione di famiglia. Il potere ereditario sarebbe passato al fratello maggiore Bassel. Il giovane preferiva vivere a Londra dove studiava Medicina, specializzandosi in Oftalmologia. Tutto cambiò alla morte del primogenito nel 1994, a 33 anni, in un incidente stradale. Bashar seppe quale era il suo destino, forse non desiderato, ma non era possibile opporsi. Il padre era consapevole che Bashar non aveva le sue qualità, o i suoi difetti, troppo debole. Gli preparò la successione eliminando quanti avrebbero potuto ostacolarlo: nel partito Baath gli avversari erano ancora forti, contrari al potere ereditario degli Assad, giudicando anche l’erede non all’altezza.   Quando Hafez morì nel Duemila, Bashar divenne presidente e in Siria e in Europa tutti erano sicuri che grazie a lui il Paese sarebbe cambiato. La nuova Svizzera in Oriente. L’ultimo degli Assad cominciò a governare con prudenza, lasciandosi guidare dai vecchi consiglieri del padre. E sembrava innamorato della bella Asma, un carattere forte, una donna occidentale, che lo influenzava e lo guidava per adottare una sia pur prudente riforma sociale. Il giovane timido costretto a rinunciare i sogni di una vita normale oggi è il carnefice di Damasco che non si piega tra missili e gas letali. Oppure è solo prigioniero di un gioco che non sa guidare.  

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