Giovedì 18 Aprile 2024

Russia sul baratro del default tecnico. Mosca: "Artificiale, indotto da Usa e Ue"

Stanotte scadono i 30 giorni concessi il 27 maggio per il pagamento di due bond da 100 milioni, in dollari e in euro. Cremlino: "Non si tratta in alcun modo di un default"

Vladimir Putin

Vladimir Putin

Roma, 26 giugno 2022 - La Russia torna sul baratro del default: dopo averlo evitato per mesi grazie a cavilli ed escamotage, ora Putin dovrà fare i conti con la tempesta finanziaria innescata dall'Occidente per fermare la sua folle invasione dell'Ucraina. Si tratterebbe del primo default nazionale dal 1918, quando dopo la rivoluzione bolscevica Mosca no pagò i debiti degli zar (Nel 1998, con la crisi del rublo, la Federazione russa si dichiarò invece inadempiente sul debito interno). 

In ballo ci sono 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni, una denominata in dollari e una in euro in scadenza nel 2026 e nel 2036. Il 27 maggio Mosca doveva pagare due bond, ma era stato concesso un periodo di 30 giorni, che scadono alla mezzanotte di oggi.

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Le ampie sanzioni stanno rendendo impossibile alla Russia mantenere i pagamenti sui 40 miliardi di dollari di obbligazioni in circolazione: Mosca non è in grado di inviare denaro agli obbligazionisti a causa dei blocchi. Secondo il Cremlino il default sarebbe senza motivi, e artificiale perché voluto dall'Occidente che ha spinto la Russia in questa situazione.

Il default tecnico scatterà domattina, quando gli investitori non incasseranno i loro soldi entro l'ora stabilita. Ma Mosca non sembra preoccupata più di tanto e il ministro delle finanze russo Anton Siluanov nei giorni scorsi ha detto: "Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default".

Il blocco dei pagamenti di Mosca è stato reso effettivo dall'Office of Foreign Assets Control (Ofac) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che non ha rinnovato la licenza che esentava gli investitori americani dalle sanzioni rendendo impossibile per i russi è diventato pagare il debito in dollari o nelle valute dei prospetti delle emissioni. 

Alla domanda sul default russo l'Ofac ha chiarito: "Sebbene formale, sarebbe in gran parte simbolico, dato che la Russia non può contrarre prestiti internazionali al momento e non ne ha bisogno grazie ai ricchi introiti di petrolio e gas, il 'marchio' probabilmente aumenterebbe i suoi costi di prestito in futuro".