Mercoledì 24 Aprile 2024

Purghe, truppe e un nuovo leader. Putin si tiene stretto il Kazakistan

Arrestato l’ex capo degli 007, il presidente Tokayev sempre più l’uomo di Mosca. Nessuna traccia di Nazarbayev

Kazakistan, oltre 5mila le persone arrestate

Kazakistan, oltre 5mila le persone arrestate

Si temeva un'improbabile invasione dei russi in Ucraina, e Putin manda i suoi soldati in Kazakistan, dove la situazione, al quinto giorno di violenze, è sempre più drammatica.

Il presidente Kassim Jomart Tokayev, 68 anni, venerdì ha ordinato di sparare a vista sui dimostranti senza preavviso, e non è disposto a nessuna conciliazione. Nel discorso alla tv, ieri, ha fatto alcune promesse economiche (un calmiere sui prezzi energetici per sei mesi), ma è stato durissimo contro i manifestanti: "Non ci sarà alcuna tolleranza". I morti sarebbero diverse centinaia, i feriti tremila, e migliaia gli arrestati. Putin ha accolto immediatamente la richiesta di aiuto di Tokayev e ha inviato truppe (almeno 2.500 unità in un sforzo coordinato con le nazioni che fanno parte del Csto, l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva).

I militari russi difendono l’ambasciata di Mosca, e hanno ripreso il controllo dell´aeroporto nella capitale. L’America ha comunque invitato a lasciare il Paese i dipendenti che lavorano al consolato. L'intervento russo è avvenuto nel quadro del Csto, firmato dalla Russia e dalle ex nazioni satelliti nell'Asia Centrale. Un aiuto che garantisce il controllo di un Paese chiave. Anche la Cina si preoccupa del vasto e ricco vicino, e ha dichiarato di appoggiare le misure prese da Tokayev. Il Kazakistan, con due milioni e 725mila chilometri quadrati è vasto nove volte l´Italia, con enormi ricchezze naturali, e appena 19 milioni di abitanti.

Il maggiore esperto del Kazakistan, il politologo russo Arkadi Dubnov, spiega allo Spiegel, che i motivi economici sono solo una causa, e forse non quella determinante, per le proteste (negli ultimi mesi il prezzo del gas e della benzina è aumentato di due volte e mezzo). La Russia non è intervenuta nel 2010 quando scioperarono gli operai nei pozzi petroliferi, e neanche nel 2019 quando fu eletto Tokayev, che prese il posto di Nursaltan Nazarbayev, 81 anni, presidente fin dal 1990, il garante di Mosca, dopo la dissoluzione dell´impero sovietico. In suo onore, la capitale Astana prese il suo nome.

Oggi, Putin teme che il paese si sottragga alla sua influenza. Le violenze, ricorda Dubnov, sono cominciate il cinque gennaio, quando Tokayev ha preso il controllo del servizio segreto, licenziando il capo Karim Masimov, fedelissimo di Nursultan, che è poi stato arrestato ieri per alto tradimento. "Nelle strade in rivolta – dice Dubnov – tra manifestanti e fedeli al governo, si nota una terza forza, sono gli uomini dei servizi".

Nursultan continua ad agire come capo di un gruppo più vicino a Mosca, e che tenta di controllare il potere del successore. Anche se di lui da diversi giorni non si hanno notizie.Tokayev stava per cambiare ancora nome alla capitale, da Nursultan sarebbe tornata Astana. Presto il presidente darà vita a un nuovo esecutivo. A seconda di come sarà formato si capirà se l’eredità di Nazarbayev è ancora intatta o se il regime ha imboccato una nuova strada.