Venerdì 26 Aprile 2024

Russiagate, Manafort colpevole. Smacco per Trump

Frode fiscale, illeciti finanziamenti: condannato l'ex direttore della campagna elettorale del presidente. E l'ex avvocato del tycoon Cohen ammette: "Pagai il silenzio della pornostar" Dazi, Trump: "Tassa del 25% su ogni auto dall'Europa

I legali di Paul Manafort (Ansa Epa)

I legali di Paul Manafort (Ansa Epa)

Washington, 22 agosto 2018 - Alla fine il responso è venuto, nonostante la lunga fase di stallo nel processo a Paul Manafort, l’ex capo della campagna elettorale di Donald Trump. Dopo quattro giorni di camera di consiglio, i 12 giurati hanno raggiunto un consenso unanime sul verdetto, ma solo su 8 dei 18 capi di imputazione. Nel primo processo sulle presunte interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali americane del 2016, il giudice ha dichiarato la nullità di 10 dei 18 capi d'accusa, sui quali la giuria non è riuscita a raggiungere il consenso. Ma su 5 punti degli otto regge l'impianto della frode fiscale.

Dazi, Trump: "Tassa del 25% su ogni auto dall'Europa

Il processo si è svolto ad Alexandria, vicino a Washington, ed è il primo che accende i riflettori sul cosiddetto Russiagate. Per arrivare a formulare il verdetto ci sono volute più di due settimane, sono stati ascoltati 27 testimoni ed esaminati 388 documenti per dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, come l’ex manager della campagna di Trump "abbia orchestrato trame per non pagare le tasse su introiti legati a consulenze per il governo ucraino, e per frodare le banche in modo da ottenere finanziamenti".

La condanna rappresenta una vittoria per il procuratore speciale Robert Mueller, che indagava sul Russiagate, ovvero sulle presunte collusioni, nella corsa alla Casa Bianca, tra un elemento dello staff del candidato alla presidenza Usa e il Cremlino. L’ex direttore della campagna del tycoon è stato condannato per frode fiscale dalla Corte federale, in Virginia. La giuria però, come dicevamo, è riuscita a raggiungere un verdetto solo su otto dei 18 capi d’accusa per Manafort, mentre sugli altri dieci punti l’accordo è mancato.

COHEN: PAGAI COMPRAI IL SILENZIO DI STORMY DANIELS - I fronti giudiziari aperti simultaneamente, e che rischiano di mettere i bastoni tra le ruote al presidente Usa, sono in realtà due. Infatti in parallelo, nella città di New York, l’ex avvocato del tycoon, Michael Cohen, si dichiara colpevole di otto capi d’accusa. Tra questi un pagamento, durante la campagna elettorale, per comprare il silenzio di due donne, affermando di aver agito “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato a un incarico federale". La tegola in testa proprio mentre Manafort veniva giudicato colpevole per otto capi di imputazione, di cui cinque come abbiamo detto erano per frode fiscale.

La svolta giudiziaria, secondo gli analisti, potrebbe cambiare le sorti della presidenza Usa. Perchè entrambi i casi, in mano alle autorità federali, potrebbero confluire nell’inchiesta sul Russiagate guidata dal procuratore speciale Robert Mueller, che Trump taccia di essere artefice di una “caccia alle streghe“. Intanto però il suo ex fidatissimo avvocato, Michael Cohen, che per anni gli ha fatto da scudo, rischia di inguaiare il presidente con la sua dichiarazione di colpevolezza, quando sottolinea di aver agito "in coordinamento e sotto la direzione di un candidato a un incarico federale“ nel riconoscere di aver violato le leggi sul finanziamento della campagna elettorale, pagando appunto le due donne (la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal) che sostengono di aver avuto un affaire con il miliardario, perché tacessero sulla loro relazione con il suo cliente, ovvero Trump, e parlando di sforzi coordinati per influenzare le elezioni.