Venerdì 26 Aprile 2024

Kosovo, la Serbia mette in stato di allerta le truppe

Belgrado teme un intervento della polizia kosovara contro la minoranza serba del Nord, che ha eretto barricate di protesta contro la politica discriminatoria di Pristina

Blocco stradale dei serbi kosovari all'entrata del villaggio di Rudare

Blocco stradale dei serbi kosovari all'entrata del villaggio di Rudare

Belgrado, 27 dicembre 2022 - Cresce la tensione nella polveriera Kosovo. Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, ha messo in stato di massimo allerta le forze armate: Belgrado, che non ha mai riconosciuto l'indipendenza di Pristina del 2008, teme un intervento di forza della polizia kosovara contro le barricate e i blocchi stradali che da 17 giorni i serbi residenti nel Nord del Paese hanno eretto, paralizzando il traffico attraverso due valichi di frontiera, in forma di protesta per l'arresto di tre uomini. Inoltre il conseguente aumento della presenza di forze speciali di Pristina nella zona ha riacceso la fiamma dell'odio, e l'idea che la politica della dirigenza kosovara sia ostile e discriminatoria nei confronti dei serbi del Kosovo.

Polveriera Kosovo, barricate e sparatorie. Cosa succede

Il primo vicepremier e ministro degli Esteri, Ivica Daci, ha affermato che la Serbia è pronta a intervenire in caso di attacco alla minoranza serba in Kosovo. "Noi siamo per la pace e il dialogo, ma se si arrivasse ad attacchi fisici e all'uccisione di serbi, e se la Kfor non dovesse intervenire, la Serbia sarà costretta a farlo". Ieri il capo di stato maggiore dell'esercito serbo, Milan Mojsilovic, aveva anche proposto il dispiegamento di truppe al confine con il Kosovo.

La miccia è stata l'arresto di Dejan Pantic, un ex agente di polizia in Kosovo, fermato dalle autorità kosovare al valico di frontiera di Jarinje con l'accusa di terrorismo: è ritenuto coinvolto in aggressioni ad agenti di etnia albanese. Il 10 dicembre sono state erette le barricate per protestare contro le forze kosovare. Già l'11 dicembre il presidente Vucic ha tenuto una riunione del Consiglio di sicurezza accusando il Kosovo di violare gli accordi esistenti: Belgrado contestava la richiesa del leader del Kosovo, Albin Kurti, alla Kfor di smantellare le barricate erette nel nord della regione separatista, e la minaccia di un intervento autonomo in assenza di un'azione della forza internazionale.

Ad aumentare la tensione, già alta, ieri è arrivato anche lo stop di Pristina all'ingresso in Kosovo del patriarca della Chiesa ortodossa serba, Porfirije, che voleva visitare la regione in occasione delle festività natalizie ortodosse che si celebreranno la prossima settimana. Le autorità kosovare hanno chiesto al leader religioso di condannare il blocco stradale effettuato dai serbi kosovari nel Nord del Kosovo. La Serbia ha definito il divieto "vergognoso".