Giovedì 25 Aprile 2024

Omicidio Khashoggi, 5 condanne a morte. Rilasciato il consigliere del principe

Secondo la procura saudita l'omicidio del giornalista, editorialista del Washington Post, "non era previsto"

Un manifesto con il volto di Jamal Khashoggi (Ansa)

Un manifesto con il volto di Jamal Khashoggi (Ansa)

Riad, 23 dicembre 2019 - Cinque condanne a morte, ma i mandanti dell'omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi vengono tutti assolti perché l'omicidio "non fu premeditato". E' questa la sentenza emessa dal tribunale di Riad in relazione alla morte dell'editorialista del Washington Post, trucidato nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul nell'ottobre 2019.  Non è stato quindi incriminato per l'assassinio Saud al Qahtani, stretto consigliere ed ex responsabile per la comunicazione sui social media del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Secondo le indagini condotte dagli esperti dell'Onu, non c'erano "prove credibili" di responsabilità individuali del principe e del suo consigliere.

Ad annunciare il verdetto la procura di Riad, che riferisce come "il tribunale ha condannato a morte cinque uomini che erano direttamente coinvolti nell'assassinio". Oltre ad al Qahtani, non incriminato, assolto l'ex numero due dell'intelligence, il generale Ahmed al-Assiri. Era sospettato di aver supervisionato l'assassinio di Khashoggi e di essere stato consigliato da Saoud al-Qahtani. "Abbiamo concluso che l'omicidio non era premeditato", si legge nella dichiarazione della procura. Il 2 ottobre del 2018 Jamal Khashoggi entrò nel consolato di Istanbul per ottenere un documento che provasse che era divorziato, passaggio fondamentale per sposare la sua fidanzata Hatice Cengiz, una cittadina turca che lo aspettava fuori dall'edificio. Da quel consolato, Khashoggi non è mai uscito vivo. Il suo cadavere sarebbe stato fatto a pezzi e spostato in altra sede. 

Rilasciato consigliere di bin Salman

Il consigliere del principe bin Salam era stato interrogato ma non è stato accusato "per mancanza di prove" e il generale Assiri è stato accusato, ma assolto per gli stessi motivi, secondo la dichiarazione del procuratore generale. Delle 11 persone accusate, in quello che è diventato un caso internazionale, oltre i 5 condannati a morte, ad altre tre persone sono state infiltte pene detentive per un totale di 24 anni e gli altri assolti. Secondo la relazione del procuratore, il tribunale di Riad, responsabile del caso, ha tenuto un totale di nove udienze alla presenza di rappresentanti della comunità internazionale e di parenti di Jamal Khashoggi.