New York, 7 aprile 2020 - La maledizione dei Kennedy continua. Dopo la notizia della scomparsa di Maeve Kennedy Townsend McKean insieme al figlio Gideon, di cui si erano perse le tracce durante una gita in canoa, oggi arriva la conferma che si temeva: il corpo della pronipote di JFK, 40 anni, è stato trovato da una squadra di soccorso a sette metri di profondità nella baia di Chesapeake. Circa quattro chilometri a sud dalla casa di sua madre a Shady Side, nel Maryland. La donna e il figlio di otto anni erano scomparsi lo scorso giovedì durante un'escursione in canoa, da quel momento più nessuna traccia, fino a oggi. Solo l'imbarcazione era stata trovata molte ore dopo su un fondale, ad alcuni chilometri di distanza da dove erano stati avvistati l'ultima volta. Sono ormai appese a un filo le speranze per Gideon: domani riprenderanno le ricerche del bambino. Tanti i fatti che hanno segnato la storia di una famiglia tormentata da una sorta di maledizione. Da settantasei anni infatti si succedono morti violente, incidenti aerei, sugli sci, annegamenti, overdose, suicidi, che non risparmiano nessuno, presidenti, figli, nipoti. Maeve, dirigente della Georgetown University, era la nipote di Robert Kennedy, ucciso nel '68 in California appena conquistata la candidatura democratica alle presidenziali.
Cinque anni prima era morto il fratello, John, presidente degli Stati Uniti, assassinato a Dallas nel momento in cui la famiglia aveva raggiunto il punto più alto. Ma la storia è andata oltre. La catena di tragedie che ha colpito la famiglia ha finito per allungare la "maledizione" dei fratelli, cominciata nel '44 quando il terzo dei Kennedy, Joseph, politico, diplomatico, produttore cinematografico, era morto in un incidente aereo.