Lunedì 20 Maggio 2024

Inondazioni in Libia, solo a Derna si rischiano 10mila morti. “La città spazzata via, corpi ovunque”

Le alluvioni dovute alla tempesta Daniel hanno colpito l’est del Paese. Bilancio ufficiale di 6mila morti ma ci sono migliaia di dispersi. Decine di cadaveri seppelliti in fosse comuni. Crollate due dighe. Dall’Italia è partita una squadra coordinata dalla Protezione Civile

Tripoli, 12 settembre 2023 – È tragica la situazione a Derna, città costiera di 50mila abitanti della Libia orientale flagellata dalle inondazioni causate dalla tempesta Daniel. "Il 25% della città è completamente scomparso a causa delle alluvioni", ha dichiarato alla Reuters il ministro dell'Aviazione civile dell'amministrazione che governa l'Est del Paese, Hichem Chkiouat. Il bilancio del tutto provvisorio parla di 6mila vittime e migliaia di dispersi. Secondo il ministero della Sanità il conto potrebbe aggravarsi fino ad arrivare a 10mila morti.  "I corpi giacciono ovunque: nel mare, nelle valli, sotto gli edifici", ha detto Chkiouat. I soccorritori hanno riferito che decine di vittime sono state seppellite in fosse comuni nel cimitero di Martouba, a una ventina di chilometri alle porte di Derna.

Crollate due dighe

La situazione a Derna è stata aggravata anche dal cedimento simultaneo di due dighe, che hanno lasciato defluire 33 milioni di metri cubi d'acqua. Secondo la tv araba di Al Hadath che cita fonti libiche i morti sono 6mila. Anche il numero dei dispersi potrebbe essere ben più alto di quello di oltre 8mila morti accertato finora. "Non abbiamo cifre definitive ma il numero dei dispersi è vicino a 10.000", ha detto oggi Tamer Ramadan, funzionario della Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), in una conferenza stampa dell'Onu a Ginevra.

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Partita la macchina degli aiuti umanitari

Le autorità contrapposte dell'Est e dell'Ovest, che si dividono il potere esecutivo, hanno chiesto alla comunità internazionale aiuti umanitari, tra cui macchinari pesanti, forniture mediche e cibo. Le squadre inviate dalla Turchia, che sostiene il governo di Bengasi (la Cirenaica), sono state tra le prime ad arrivare in aereo per offrire personale di ricerca e salvataggio subacqueo, nonché assistenza logistica. Anche dall’Italia è in partenza una squadra coordinata dalla Protezione civile, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani, spiegando che “il governo risponde subito alle richieste di sostegno” da parte della Libia.

“Sincera vicinanza” al popolo libico e “dolore” è stata espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia, Mohamed Younis Al-Menfi.

"Le scene dalla Libia sono strazianti. Le mie più sentite condoglianze al popolo libico dopo le terribili inondazioni che hanno devastato il Paese e causato così tante vittime. L'Ue è al vostro fianco in questa tragedia", scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“La situazione è gravissima, il livello di violenza e devastazione che quest'inondazione ha portato è incredibile”, commenta all'Adnkronos Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa.  "Innanzitutto bisogna mettere al sicuro le persone, trovare un riparo, cibo acqua, supportare il sistema sanitario ma anche, naturalmente, offrire un primo soccorso psicologico, fondamentale quando ci sono questo tipo di emergenze.