Roma, 26 marzo 2022- La strada che porterà alla fine delle ostilità e alla pace in Ucraina è una strada ancora lunga e tortuosa. Non è ottimista Giancarlo Aragona, ex ambasciatore d’Italia a Mosca e Londra ed ex presidente dell’Ispi. Almeno a breve termine, e forse per settimane, la guerra continuerà. "Putin è un macellaio", e Macron critica Biden: "Non alimentare una escalation" Guerra, Kiev riconquista terreno. Zelensky: "Servono tank e aerei" Putin sempre più nel mirino. "Rischio golpe dei suoi servizi segreti" Ambasciatore Aragona, a suo avviso esistono le condizioni per una trattativa reale tra russi e ucraini? I tempi sono maturi? "Parlare di negoziato mentre una delle parti subisce una brutale aggressione, è problematico. Non siamo vicini a condizioni tali da poter avviare una trattativa risolutiva. Questa non potrebbe decollare senza la cessazione dell’aggressione russa e prima che si delinei una prospettiva di intesa che Kiev possa contemplare. Tutto dipenderà dall’andamento delle operazioni sul terreno e dagli effetti delle sanzioni e delle altre misure che Mosca sta subendo ad opera di una coalizione internazionale molto ampia e solidale. Non è chiaro cosa si sia mosso, se qualcosa si è mosso, nel corso degli incontri svoltisi sinora tra ucraini e russi, così come è difficile capire qualcosa di concreto dalle dichiarazioni di leaders di Paesi che si sono offerti come facilitatori del dialogo, in particolare dei Turchi. Immagino poi che vi sia un lavoro diplomatico dietro le quinte, che verosimilmente coinvolge gli USA e la Cina, di cui nulla trapela". Biden, il nucleare e il Tiger Team: ecco perché il presidente Usa ha cambiato rotta A che livello e in che formato dovranno svolgersi? Bilaterale o con “facilitatori”? "Le trattative non possono che essere bilaterali, ma questo certo non impedisce il coinvolgimento di possibili facilitatori. Il livello del negoziato è ...
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