Mercoledì 24 Aprile 2024

Gaza-Israele, scontri al confine. Morti e feriti tra i palestinesi

Il governo israeliano non accetta sconfinamenti durante la 'Marcia del ritorno'. L'esercito schiera anche 100 cecchini e, per la prima volta, droni lancia-lacrimogeni

Scontri durante la 'Marcia del ritorno' palestinese (Ansa)

Scontri durante la 'Marcia del ritorno' palestinese (Ansa)

Gerusalemme, 30 marzo 2018  - Duri scontri al confine di Gaza tra palestinesi e soldati israeliani nel giorno dell'inizio della 'Marcia del ritorno'. I manifestanti uccisi dall'esercito con la Stella di David sono 15, ha riferito Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della sanità di Hamas a Gaza, aggiungendo che i feriti sono 1.416

ACCUSE - Le forze armate israeliane accusano Hamas su Twitter: "Usa donne e bambini in modo cinico, mandandoli alla barriera e mettendo a rischio le loro vite". Il post fa riferimento al caso di "una bambina palestinese di 7 anni mandata da Hamas alla barriera, di fronte ai soldati dell'esercito di Israele". La bambina è stata rimandata a casa "sana e salva dai genitori". Secondo l'esercito israeliano due delle vittime sono miliziani delle forze d'élite di Hamas, NukhbaI due avevano attaccato un posto di blocco, nel nord della Striscia, "a colpi di arma da fuoco". Inoltre Tzahal sottolinea che tutti i morti sono di età compresa tra 18 e 30 anni, e non risultano 16enni. Israele inoltre ha bombardato tre postazioni del movimento islamista come risposta. 

MARCIA DEL RITORNO - La "Grande Marcia del ritorno" rivendica il "diritto al ritorno" dei rifugiati palestinesi. A partire da oggi e per 6 settimane i palestinesi saranno impegnati nella commemorazione che inizia con la Giornata della Terra, e che segna l'espropriazione da parte del governo israeliano di terre di proprietà araba in Galilea il 30 marzo 1976. Saranno 46 giorni di protesta fino al 15 maggio: esodo seguito alla guerra del 1947-1948, e anniversario della fondazione di Israele (70 anni quest'anno), che i palestinesi chiamano "Nakba", la catastrofe.

SCONTRI ANNUNCIATI - E' Hamas, che governa a Gaza, a organizzare l'evento. Le tensioni sono salite recentemente dopo che il presidente americano Donald Trump ha deciso di riconoscere Gerusalemme, come capitale d'Israele e di trasferirvi l'ambasciata. Un'investitura che ha scatenato le proteste dei palestinesi, sia di Hamas che dell'Anp. Oggi migliaia di dimostranti si sono riversati nelle strade lungo la Striscia di Gaza, bruciando gomme, lanciando sassi alla barriera di sicurezza e verso le truppe israeliane che hanno risposto con proiettili di gomma, gas lacrimogeni. L'esercito israeliano ha avvertito che interpreterà "con grande severità ogni tentativo di far breccia nella sovranità israeliana o di danneggiare la barriera difensiva". Tzahal ha "imposto una zona militare chiusa tutto attorno alla Striscia in accordo con la situazione in atto. Con il rinforzo delle truppe, l'esercito, se necessario è preparato a rispondere ai violenti disordini programmati lungo il confine della Striscia".

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CECCHINI - L'obiettivo dei palestinesi è attraversare i confini di Israele e arrivare nei villaggi che un tempo erano abitati dai palestinesi. Per evitarlo l'esercito israeliano ha schierato 100 cecchini sul confine con Gaza, oltre ai soldati per contenere la marcia. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha minacciato chi tenterà di oltrepassare il confine: "Tutti coloro che si avvicineranno alla barriera si metteranno in pericolo. Vi suggerisco di continuare la vostra vita quotidiana e di non partecipare alle provocazioni". 

IL DRONE LANCIA-LACRIMOGENI - L'esercito di Israele ha messo in campo oggi contro la protesta palestinese una nuova arma: droni automatici armati di gas lacrimogeni da fare piovere sui manifestanti. I palestinesi schierati lungo il confine della Striscia di Gaza sono stati avvolti dai gas lacrimogeni e dispersi. E' la prima volta che vengono usati droni pilotati a distanza per questo scopo. Un esempio che potrebbe essere seguito da altri governi nel mondo. 

Un drone lancia lacrimogeni dell'esercito israeliano (Lapresse)
Un drone lancia lacrimogeni dell'esercito israeliano (Lapresse)

SCONTRI IN CISGIORDANIA - Tensione e violenze tra palestinesi ed esercito anche in Cisgiordania, scontri al posto di blocco di Beit El vicino a Ramallah e nel quartiere Bab a-Zawiya a Hebron. 

ANP: FERMATE ISRAELE - L'Autorità nazionale palestinese (Anp) chiede l'intervento della comunità internazionale alla luce dei sanguinosi scontri di oggi tra palestinesi e forze israeliane. Yusef al Mahmoud, portavoce dell'Anp a Ramallah, ha chiesto "un intervento internazionale immediato e urgente per fermare lo spargimento del sangue del nostro popolo palestinese da parte delle forze di occupazione israeliane". 

ISRAELE: C'ERANO TERRORISTI - Il generale israeliano Eyal Zamir ha giustificato l'intervento armato dell'esercito, che ha aperto il fuoco perché avrebbe "identificato alcuni terroristi che cercano di condurre attacchi, camuffandosi da manifestanti". Il generale accusa Hamas degli scontri, invitando i residenti palestinesi di stare lontano dal confine.  L'esercito israeliano ha aperto il fuoco sulla folla che si era radunata in cinque diverse località diverse lungo la barriera di sicurezza.