Giovedì 25 Aprile 2024

Elezioni Usa midterm 2018, i risultati. Repubblicani più forti al Senato

La Camera ai democratici. Trump twitta: "Enorme successo". Il repubblicano Ryan: "Troviamo terreno comune". Affluenza record: 113 milioni alle urne. Mai così alta

Elezioni midterm Usa, Ted Cruz abbraccia la moglie dopo la vittoria in Texas (Ansa)

Elezioni midterm Usa, Ted Cruz abbraccia la moglie dopo la vittoria in Texas (Ansa)

Washington, 7 novembre 2018 - Nelle elezioni di midterm in Usa, i democratici riconquistano dopo 8 anni la maggioranza alla Camera, i repubblicani la mantengono al Senato e anzi avanzano: il Grand Old Party rafforza la presa, sconfiggendo almeno 3 dem in carica e riuscendo a mantenere diversi seggi per i quali giocava in difesa. I risultati danno i dem a quota 220 seggi alla Camera quando era di 218 la soglia necessaria per controllare questo ramo del Congresso. Situazione ribaltata al Senato, dove i repubblicani hanno 51 seggi, uno in più rispetto ai 50 che servono per avere la maggioranza. E' certo che questo voto di metà mandato è il più partecipato della storia: gli americani alle urne sono stati 113 milioni, il 49% degli elettori registrati. E' la prima volta che si supera quota 100 milioni e i democratici sono proiettati a vincere il voto popolare con uno scarto di circa il 9%. Una percentuale, sottolinea il Washington Post, più grande di quella delle 'onde' repubblicane nel 1994, 2010 e 2014 e di quella 'blu' nel 2006. Da ricordare che anche Hillary Clinton aveva vinto il voto popolare contro Donald Trump perdendo però la gara negli Stati decisivi.

image

Prima le proiezioni e poi i risultati delle elezioni di metà mandato sanciscono lo scenario più atteso, quello che condanna il presidente Donald Trump a perdere il controllo di uno dei due rami del Congresso, diventando una cosiddetta 'anatra zoppa'. Ma il tycoon non sembra farne un dramma, e anche questo era stato previsto (perché Trump vince anche se perde): "Nessun bagno di sangue", aveva detto già durante la lunga giornata elettorale passata trincerato alla Casa Bianca. E nel primo commento su Twitter i risultati diventano anzi "un enorme successo". Poi, citando Ben Stein, attore e autore, scrive che "Trump è l'uomo magico" perché "solo cinque volte negli ultimi 105 anni un presidente uscente ha vinto seggi al Senato nelle elezioni di midterm".  "Ho ricevuto tante congratulazioni da tante persone - scrive ancora il presidente Usa - comprese nazioni straniere (amici) che aspettavano mi togliessi dai piedi e speravano per gli accordi commerciali". Trump conclude il suo tweet affermando che "ora possiamo tutti tornare al lavoro e portare a termine le cose" che vogliamo realizzare.

PAESE SPACCATO - Se i risultati verranno confermati infatti, i repubblicani, molti dei quali 'trumpiani' di ferro, potrebbero avere un controllo assoluto del Senato per gli anni a venire. E' la fotografia di un Paese profondamente spaccato e solo l'anticipo della battaglia acrimoniosa che si vedrà per le elezioni del 2020. Il trend opposto registrato a Camera e Senato sottolinea il profondo divario, politico e culturale, tra i 'liberal' che vivono nelle grandi città e nei loro ricchi sobborghi e il resto della popolazione, bianca, rurale, spesso operaia, che costituisce il 'cuore' del corpo elettorale per il quale Trump rimane un'icona. 

image

RYAN: TROVIAMO TERRENO COMUNE - "La storia si ripete. Un partito al potere deve sempre affrontare sfide difficili nelle sue prime elezioni di medio termine", afferma lo speaker repubblicano della Camera Paul Ryan in una nota. "Mi congratulo con i democratici per la nuova maggioranza alla Camera e con i repubblicani per avere mantenuto il Senato. Non serve un'elezione per sapere che siamo una nazione divisa, e ora abbiamo una Washington divisa. Come Paese e come governo dobbiamo cercare un terreno comune".

CAMERA - I democratici hanno vinto nella Camera bassa, conquistando 27 seggi della Camera grazie al forte sostegno di cui godono nelle aree suburbane e cittadine, un tempo roccaforti del potere repubblicano. 

SENATO - Al Senato - dove si rinnovavano 35 seggi - il partito del presidente registra delle importanti vittorie, conquistando quattro seggi che erano dei democratici, in Indiana, Missouri, Floria e North Dakota. E conferma i seggi in Texas e Tennessee.

TEXAS, FLORIDA E GEORGIA - I dem, infatti, non ce l'hanno fatta a imporsi nelle sfide chiave per il Senato, in Texas e in Florida. Nel primo caso Beto O'Rourke, l'Obama bianco, astro nascente del partito, ha sfiorato l'impresa ma - nonostante l'endorsement di Beyoncé - ha dovuto cedere il passo a Ted Cruz, perdendo al fotofinish.

Mentre nel Sunshine State Bill Nelson dopo un testa a testa si è dovuto arrendere all'ex governatore repubblicano Rick Scott. Insieme a Beto non sono riuscite a sfondare le altre due superstar della campagna elettorale democratica: Andrew Gillum, che poteva diventare il primo governatore afroamericano della Florida, sconfitto dal falco Ron DeSantis, e Stacey Abrams, aspirante prima governatrice nera nella storia Usa, che ha perso con il repubblicano Brian Kemp in Georgia.

VERMONT, MASSACHUSETTS, VIRGINIA - Tra le riconferme illustri al Senato, oltre a quella di Cruz, quella in Vermont dell'ex candidato dem alla Casa Bianca Bernie Sanders, quella in Massachusetts della possibile candidata nel 2020 Elizabeth Warren, quella in Virginia di Tim Kaine, ex candidato vicepresidente di Hillary Clinton.

PENNSYLVANIA - Il governatore democratico Tom Wolf si è aggiudicato la rielezione in Pennsylvania.

LE NEW ENTRY - Tantissime le new entry che fanno la storia, tutte tra i dem: a New York Alexandria Ocasio-Cortez (chi è) con i suoi 29 anni diventa la più giovane a entrare in Congresso, Rashida Tlaib in Michigan (video) e Ilhan Omar in Minnesota diventano le prime deputate musulmaneSharice Davids in Kansas e Deb Haaland in New Mexico sono le prime native americaneJared Polis in Colorado il primo governatore apertamente gay. La democratica Ayanna Pressley entra nella storia come prima donna afroamericana eletta alla Camera dei Rappresentanti. La Pressley aveva già fatto storia come prima donna di colore nel consiglio comunale di Boston.

Alexandria Ocasio-Cortez

RECORD DI DONNE ALLA CAMERA - In generale per numero di donne elette alla Camera è già record: con molti seggi ancora da attribuire, finora le donne ne hanno vinti 89, un numero superiore al record precedente di 84. 

LUNGHE FILE E PROBLEMI TECNICI - E quella che si è appena conclusa è stata comunque una tornata elettorale molto turbolenta. Prima di tutto la pioggia e le condizioni climatiche severe che in molti Stati dell'Unione hanno rallentato e ostacolato il voto. E poi soprattutto i problemi tecnici, generalmente sempre presenti, ma raramente nella misura riscontrata quest'anno. I gruppi di attivisti per i diritti civili hanno compilato migliaia di documenti in cui venivano denunciate irregolarità. Tra queste: macchine per il voto rotte, schede annullate, personale non istruito a dovere. Prima che fosse mezzogiorno, le chiamate di denuncia avevano già superato le diecimila. 

In Pennsylvania, alcuni seggi sono stati spostati di location negli ultimi due giorni; nella Carolina del Sud ci sono stati problemi di elettricità e ritardi nell'attivazione delle macchine. Problemi con gli scanner rotti si sono registrati anche negli Stati di New York e Arizona. 

La Georgia ha invece sperimentato lunghe file, con casi di attesa che superavano le quattro ore per il voto, soprattutto nella contea di Gwinnett, dove in molti hanno dovuto dare la loro preferenza su carta a causa delle macchine rotte. Sempre in Arizona gli elettori hanno trovato le porte di un seggio sbarrate perché durante la notte l'edificio era stato chiuso a causa dell'affitto non pagato. E nel Dakota del Nord, un avvocato per i diritti civili ha riferito di decine di nativi americani a cui non è stato permesso votare per problemi legati ai documenti di identificazione.